SERVIZIO SOCIALE
. Il s. s. è il complesso dei servizî prestati da organismi pubblici e privati per il miglioramento del benessere sociale, mediante un'opera di assistenza morale, psicologica, materiale riferita all'individuo considerato sia singolarmente, sia in rapporto al gruppo o alla comunità di cui fa parte, e diretta alla prevenzione e all'eliminazione delle cause di disadattamento sociale, al superamento delle situazioni di bisogno, al conseguimento di più elevate condizioni di vita. In un senso più delimitato può intendersi come un'attività organizzata svolta da personale qualificato mediante l'uso di tecniche e di metodi assistenziali specificamente diretti alla realizzazione dei fini suddetti, anche al di fuori del campo delle istituzioni previdenziali ed assistenziali regolate dal diritto positivo dello stato.
I settori fondamentali in cui opera il s. s. sono: l'assistenza morale e materiale alle famiglie; la cura ed il recupero delle persone fisicamente o mentalmente anormali; la lotta contro la prostituzione e l'alcolismo; l'assistenza ai profughi, agli emigranti ed agli immigrati; l'organizzazione di centri di riunione, di circoli ricreativi e di associazioni locali anche a carattere mutualistico; l'educazione degli adulti. Un'importante sfera d'azione del s. s. è l'assistenza sociale di fabbrica. Questo servizio è diretto ad assicurare l'instaurazione di rapporti umani e di migliori condizioni ambientali. L'assistenza di fabbrica comporta l'applicazione dei varî metodi di s. s. che vanno dall'esame dei problemi individuali e, talvolta, familiari, ai collegamenti con enti ed organi che operano nel campo del lavoro e della previdenza sociale, all'organizzazione di istituzioni aziendali. In altri settori il s. s. opera con una funzione di complementarietà; come, ad esempio, nei programmi di costruzione di alloggi economici e di eliminazione delle case malsane, nei servizî sanitarî, nell'istruzione pubblica, nei servizî di medicina sociale e d'igiene mentale, nelle assicurazioni sociali obbligatorie, nella tutela del lavoro mediante opera di vigilanza per l'applicazione della disciplina legislativa e dei contratti di lavoro. In questi settori l'attività principale spetta generalmente a enti, autorità o uffici diversi da quelli del servizio sociale.
Secondo una consolidata teoria anglosassone il s. s. può assumere tre forme. Il s. s. individuale (casework) mira, attraverso la conoscenza dell'intera personalità dell'individuo, ad aiutarlo ad utilizzare le proprie capacità e le istituzioni della comunità per l'eliminazione o l'attenuazione delle cause di bisogno, di disadattamento sociale, di menomazione fisica o psichica. Questa forma può essere esercitata in rapporto a tutte le età dell'uomo; in essa rientra l'assistenza all'infanzia, alle madri, l'assistenza scolastica, i procedimenti di rieducazione professionale, l'assistenza ai vecchi, agli invalidi, agli individui psichicamente anormali, ecc. La seconda forma è il s. s. di gruppo (group work) che, attraverso lo studio della condotta degli individui componenti un gruppo determinato, cerca di aiutarli a realizzare con le proprie capacità il massimo benessere individuale e dell'intero gruppo. Il metodo è anche usato per l'adattamento di persone con comportamento antisociale e per migliorare i rapporti tra componenti di un gruppo determinato. Il group work comporta l'organizzazione e l'utilizzazione di istituzioni locali, di circoli ricreativi, di palestre e campi sportivi, di campi di gioco per bambini, ecc. La terza forma è costituita dal s. s. di comunità (community work), il quale tende al miglioramento del benessere collettivo e dei singoli individui, attraverso l'identificazione dei bisogni di una determinata comunità e il coordinamento dell'azione dei suoi membri e di quella degli altri servizî ed attività organizzate esistenti.
Benché possano trovarsi origini antiche del s. s., questo, come istituzione moderna, cominciò ad enuclearsi negli ordinamenti sociali con la rivoluzione industriale in rapporto ai molteplici problemi umani connessi con la trasformazione del sistema economico e con il fenomeno dell'urbanesimo. Al sorgere del s. s. ha poi contribuito la trasformazione delle antiche organizzazioni di carità secondo principî più aderenti alla nuova realtà sociale ed ai bisogni individuali.
In Italia l'istituzione di forme organizzate di s. s. risale al 1921, con la fondazione dell'Istituto italiano di assistenza sociale. Attualmente da noi il s. s., pur se tuttora in fase di evoluzione, trova applicazione in molti settori. Un campo d'azione assai vasto hanno le associazioni private, laiche e religiose, le istituzioni ecclesiastiche, le associazioni sindacali, le casse e le società di mutua assistenza.
Il s. s. di fabbrica è presente nelle grandi imprese industriali, che non soltanto si servono dell'opera di personale qualificato, ma curano esse stesse l'organizzazione delle istituzioni aziendali. Nei centri di abitazione, sorti con la costruzione di case per lavoratori ad opera di appositi enti (INA-Casa e UNRRA-Casas), sono stati creati s. s. comuni, affidati alla cura degli assistenti sociali. Nel 1954 è stato costituito l'Ente gestione servizio sociale case per lavoratori.
Centri distrettuali di s. s. sono costituiti presso le Corti d'Appello, con il compito di collaborare con l'amministrazione giudiziaria nella prevenzione e nell'eliminazione delle cause di delinquenza minorile. A tali centri sono affidate sia le inchieste dirette ad accertare le condizioni ambientali e familiari, nonché la personalità sociale del minore ai fini della istruttoria penale e del giudizio, sia l'assistenza nel corso della detenzione e successivamente alla dimissione dal luogo di pena. I progressi dell'assistenza psichiatrica ospedaliera hanno messo in evidenza l'utilità dell'opera dell'assistente sociale. Un apposito servizio è stato istituito in alcuni ospedali psichiatrici e nei centri d'igiene mentale. Nel campo dell'assistenza pubblica il s. s., nell'ambito organizzativo di enti pubblici e morali, si occupa dell'assistenza alle madri e all'infanzia (ONMI; ENPF), agli orfani dei lavoratori (ENAOLI), ai mutilati e invalidi del lavoro (INAIL). Uno specifico s. s. nell'ambiente rurale è istituito negli enti di riforma fondiaria. Funzioni proprie di s. s. assolvono gli istituti di patronato e di assistenza sociale, regolati da norme legislative (D. L. 29 luglio 1947, n. 804) i quali provvedono gratuitamente all'assistenza e alla tutela dei lavoratori per il conseguimento delle prestazioni assicurative.
Scuole di servizio sociale. - Le prime scuole di s. s. sorsero ad Amsterdam nel 1889, a Londra nel 1903, a New York e a Boston nel 1904, a chicago e a Berlino nel 1908. Tali scuole sono oggi diffuse in tutto il mondo; in alcuni paesi il titolo professionale di assistente sociale (social worker) è giuridicamente riconosciuto; in altri, come in Ìtalia, le scuole operano in un regime essenzialmente privatistico a iniziativa di enti ed organismi con fini di assistenza.
In Inghilterra ventiquattro università o collegi universitarî curano corsi di scienze sociali; negli S. U. A., secondo una rilevazione effettuata nel 1954 dal Department of Social Affairs delle N. U., vi sono 52 scuole di s. s., istituite presso università e collegi universitarî. In Europa le scuole di s. s. sono particolarmente diffuse in Francia, Germania, Belgio, Olanda. In Italia - la cui prima scuola di s. s. si fa generalmente risalire al 1928, pur meritando di essere ricordati i corsi accelerati promossi dall'Istituto italiano di assistenza sociale, sorto nel 1921 - le scuole, in numero di oltre cinquanta, sono organizzate da varie associazioni morali (ENSISS; UNSAS; ONARMO). Inoltre nel 1954 è stata istituita una scuola per dirigenti del lavoro sociale presso l'Istituto di psicologia dell'università di Roma; nel 1956 una scuola di assistenti sociali presso la facoltà di giurisprudenza dell'università di Siena. Le scuole di s. s., cui si accede con il titolo di studio della scuola media superiore, rilasciano il diploma di assistente sociale al termine di corsi che hanno generalmente la durata di tre anni. L'insegnamento teorico è completato da esercitazioni pratiche.
Bibl.: M. B. Hodges, Social work year book, New York 1949; United Nations Department of Social Affairs, Training for social work: an international survey, ivi 1950; id., Training for social work: third international survey, ivi 1954; id., The development of national social services programmes, ivi 1959; R. Stasi, Il servizio sociale ed i suoi sviluppi nel dopoguerra, in Homo Faber, n. 1, 1950; G. Hamilton, Theory and practice of social case work, New York 1951 (trad. it., Teoria e pratica del servizio sociale, Firenze 1955); P. Tarugi, Appunti di servizio sociale, Milano 1951; L. R. Levi Sandri, Istituzioni di legislazione sociale, Milano 1958; S. Bowers, Servizio sociale e problemi umani, in Social casework, n. 5, 1954; Nations Unies, Services sociaux en Europe, Ginevra 1955; M. Grossmann, Il servizio sociale nell'industria, in Homo Faber, n. 82, 1958.