HAYAKAWA, Sesshu
Hayakawa, Sesshū (noto in Occidente come Sessue, propr. Kintarō)
Attore, regista e produttore cinematografico e teatrale giapponese, nato a Nanaura il 10 giugno 1889 e morto a Tokyo il 23 novembre 1973. Celebre attore del muto, passò con successo al sonoro partecipando a moltissimi film statunitensi ed europei, contribuendo in tal modo a definire il cliché dell'orientale infido e senza scrupoli, misterioso e crudele, il cui fascino esotico veniva esaltato da uno stile recitativo particolarmente naturale e composto, che gli derivava da una lunga pratica nelle arti marziali.
Di famiglia aristocratica, dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia navale di Etajima, a causa di una parziale perdita di udito abbandonò la carriera militare e si trasferì negli Stati Uniti, dove si laureò in scienze politiche all'Università di Chicago. Iniziò la sua carriera artistica come attore di teatro in una troupe giapponese. Mentre recitava a San Francisco, fu notato da Thomas H. Ince, che lo fece debuttare, nel 1913, in The hateful God, cui seguì il più importante The typhoon (1914) diretto da Reginald Barker. Il film che lo portò alla ribalta fu The cheat (1915; I prevaricatori) di Cecil B. DeMille, nel quale H. interpretava il ruolo, poi ricorrente nei suoi film, dell'orientale ricchissimo e malvagio. Nel 1918 fondò una propria società di produzione con cui, fino al 1939, interpretò diversi film, anche fuori dagli Stati Uniti. Tra i più significativi del periodo vanno ricordati: The city of dim faces (1918; La voce dell'istinto) di George Melford, La bataille (1923; La battaglia) di édouard é. Violet, Daughter of the dragon (1931) di Lloyd Corrigan, Yoshiwara (1937; Yoshiwara, il quartiere delle geishe) di Max Ophuls, il film del 1937 in doppia versione, giapponese Atarashiki tsuchi (La nuova terra) di Itami Mansaku, e tedesca Die Tochter des Samurai (La figlia del samurai) di Arnold Frank, Forfaiture (1937; L'insidia dorata) di Marcel L'Herbier, oltre a Taiyō wa higashi yori (1932, Più a est del sole), una produzione giapponese da egli stesso diretta oltre che interpretata.
Sentendosi perseguitato per motivi razziali, durante la Seconda guerra mondiale soggiornò a Parigi, dove lavorò in film minori. Abbracciata la fede buddista, ritornò al cinema con Tokyo Joe (1949) di Stuart Heisler, al fianco di Humphrey Bogart, e House of bamboo (1955; La casa di bambù) di Samuel Fuller, nel ruolo dell'ispettore Kito. Nel 1957 riscosse l'ultimo successo impersonando il colonnello Saito, antagonista dell'ufficiale inglese interpretato da Alec Guinness, in The bridge on the river Kwai (Il ponte sul fiume Kwai) di David Lean, che gli valse una nomination all'Oscar. Fra le sue ultime apparizioni, prima del definitivo ritorno in Giappone, si ricordano quelle in The geisha boy (1958; Il ponticello sul fiume dei guai) di Frank Tashlin, a fianco di Jerry Lewis e Green mansions (1959; Verdi dimore) di Mel Ferrer.
Scrittore e pittore, fu autore di un romanzo, una raccolta di memorie spirituali, una commedia e numerosi soggetti cinematografici.