sesto, sesta
Sostantivo, con il valore di " compasso " (" instrumentum quo fiunt rotunditates ", Pietro), con riferimento al fatto che l'apertura del compasso con cui si descrive una circonferenza corrisponde alla misura del lato dell'esagono in questa inscritto. Con tale valore s'incontra in Pd XIX 40, dove Dio è visto come colui che volse il sesto / a lo stremo del mondo, " che, creando, disegnò quasi con compasso il circolo abbracciante l'universo " (Scartazzini-Vandelli).
La forma ' sesta ' nel Fiore compare due volte, nella locuzione avverbiale ‛ a s. ', con il valore di " con misura ", " con armonia ", " a modo ": nelle parole di Falsembiante che dice di voler fare a sesta ogni sua azione (XCIII 3); e nei consigli della Vecchia alla giovane, che si muova sì a sesta [" quasi: regolando i suoi movimenti con le seste o compassi ", Petronio] / ch'al su' muover non abbia punt'oltraggio (CLXVI 7).