Vedi SESTINO dell'anno: 1966 - 1997
SESTINO (v. vol. VII, p. 220)
Gli ultimi anni hanno segnato un notevole sviluppo nella conoscenza di questo piccolo centro appenninico, dove già si svolsero le ricerche del Minto, sia per alcuni ritrovamenti casuali, sia attraverso la ripresa degli scavi archeologici.
Interessante è un'epigrafe funeraria frammentaria relativa a un triumviro monetale. La decadenza di questa carica dopo il I sec. a.C. e la presenza a S. ab antiquo di resti statuari riconosciuti all'età giulio-claudia, inducono ad attribuire l'epigrafe a tale epoca.
Casuale è stato il ritrovamento di una statua di fanciullo ornato di bulla, indizio dell'esistenza di una villa dell'alto patriziato del primo impero. Negli anni Settanta, anche in conseguenza di questo rinvenimento, furono condotti alcuni saggi sotto la direzione di M. Zuffa.
Dal 1982 una serie di campagne di scavo della Soprintendenza Archeologica della Toscana ha portato alla scoperta di un edificio di età imperiale, rovinato probabilmente alla fine del IV sec. d.C. in seguito agli eventi sismici verificatisi sotto l'imperatore Valente - di cui è stata recuperata una moneta - e ai quali potrebbe ricondursi, allo stato attuale delle conoscenze, la distruzione certamente violenta di Sestino.
A questi nuovi scavi si deve il recupero di una statua di Venere con conchiglia, di buona fattura, probabilmente importata, forse di epoca severiana.
Altri edifici romani sono stati scoperti nel corso di opere di ristrutturazione nella chiesa di San Pancrazio, che pare sorgesse nel centro urbano antico, e di riadattamento dell'Antiquarium.
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