SESTO Calende (A. T., 20-21, 24-25-26)
Città e comune della Lombardia, in provincia di Varese. La città si stende dove il Ticino esce dal Lago Maggiore e le colline periferiche si abbassano sì da rappresentare il punto più adatto per la costruzione di un ponte (questo, di ferro, è lungo 288 m., ha tre arcate e due piani: sul superiore passa la rotabile del Sempione). Il luogo fu sotto i Romani colonia di una certa importanza; e al mercato romano, che si teneva al 27 d'ogni mese (sexto calendas) deve il proprio nome. Durante il Medioevo godette del traffico di transito (carboni, calci, marmi, graniti) che aveva luogo sulla via lacustro-fluviale verso Pavia e Milano. Oggi vi s'incrociano le due ferrovie internazionali del Gottardo e del Sempione, e vi ha sede, fra le varie industrie (vetrerie, concimi chimici, tessitura, legname) uno dei più grandi stabilimenti di costruzioni aeronautiche del regno (S.I.A.I.). La popolazione (448 ab. nel 1931) per circa la metà è occupata nelle industrie e nei commerci. Il comune ha una superficie di 23,88 kmq. (coltivazioni prevalenti: cereali, viti, gelsi) e si stende sulla sinistra del Ticino (l'opposta sponda è in Piemonte). Esso contava 2781 ab. nel 1861, ne aveva 4066 nel 1901, 4554 nel 1921 e 5599 nel 1931 (densità 234 ab. per kmq.).
L'abbazia di S. Donato, fondata tra l'840 e l'864 da Liutardo dei Conti, vescovo di Pavia, appartenne a quest'ultima diocesi; ma essendo situata nel territorio della diocesi di Milano, fu oggetto di frequenti contese tra i due comuni. Nel sec. XII era già da molto tempo tenuta dai benedettini. L'interno della chiesa è a tre navate di cui la centrale più grande e le laterali dissimmetriche. La facciata è mascherata da un pronao (forse del sec. XI) anch'esso a tre navate più tardi incorporate, mediante aperture, a quelle della chiesa. In quest'ultima la navata centrale e quella sinistra terminano con absidi; nella destra l'abside fu più tardi sostituita con un edificio adibito a sagrestia. Nell'interno l'antica cappella di S. Caterina, ora del battistero, contiene affreschi datati al 1503 e attribuiti a B. Zenale. La gloria di S. Donato, affrescata nell'ultima campata della nave centrale, gli episodî della vita di S. Francesco Saverio e S. Siro sulle pareti fiancheggianti l'altare, come anche i disegni architettonici nell'abside e gli affreschi rappresentanti le quattro virtù cardinali, sono stati attribuiti a B. Bellotti.
Bibl.: A. Bellini, L'abbazia e la chiesa di S. Donato in Sesto Calende, Sesto Calende s. a.