SETHROEITES NOMOS (Σεϑροίτης, νομός; Σεϑραίϑης; Σεϑροήτης; Σέϑρον)
Nomo del Basso Egitto che ebbe origine, non si sa con precisione in quale periodo, dalla scissione del grande nomo faraonico "Punta orientale" (khent ἰzeb) in due nòmi: uno orientale (Sethroeite) e l'altro occidentale (Tanita). Quest'ultimo è attestato da Erodoto (ii, 166), il quale invece non nomina il Sethroeite, che però è da supporsi esistesse fin da allora.
La prima menzione sicura del nomo S. compare comunque in età tolemaica (Papiro finanziario di Tolomeo II). Ricorre poi in Strabone (xviIi, 804), in Plinio (Nat. hist., v, 49), nella Geografia di Tolomeo (iv, 5, 24) e inoltre in iscrizioni, papiri, ostraka, monete e liste di vescovi.
Il nomo S. si trovava alla frontiera orientale del Delta, a E del lago Ballah ed aveva come capitale Taru (Tgrw, Σεϑρόν, la Sile dell'Itinerario di Ahtonino, presso elKantara), l'antica metropoli del nomo "Punta orientale".
L'antica Taru era luogo di passaggio obbligato per le truppe che andavano in Siria e possedeva una grande fortezza; come tale è infatti rappresentata a Karnak nei rilievi di Seti I. Vi si venerava il dio Horus di Benu, strettamente connesso con lo Horus di Edfu, che aveva un tempio detto Ḥwt-Bnw o Pr-Bnw e di cui non sono rimaste tracce, come del resto non sono rimaste tracce della intera città. A E di el-Kantara, nella località che ora si chiama Tell Abū Ṣaifa, si conserva invece una necropoli dei principi di Taru, primi profeti di Mesen (la stessa città oppure una città vicina nella quale si venerava un Horus talora concepito come un leone a faccia umana).
Secondo il Černý e lo Junker, Sethroe sarebbe stato un centro antichissimo del culto di Seth (dall'età tinita o addirittura dalla preistoria), ma esso non è altrimenti documentato.
Bibl.: H. Kees, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 1923 s., s. v. Sethroë; H. Gauthier, Les nomes d'Egypte depuis Hérodote jusqu'à la conquête arabe, in Mémoires de l'Institut d'Egypte, XXV, Il Cairo 1935, p. 13-16, passim; H. Junker, in Zeitschrift f. aegypt. Sprache u. Altertumskunde, LXXV, 1939, p. 63 ss.; J. Cerný, in Annales du Service des Antiq. de l'Egypte, XLIV, 1944,p. 293-299; P. Montet, Géographie de l'Égypte ancienne, I, Parigi 1957, p. 187-191.