SETTICLAVIO
Termine col quale si indica il quadro dei diversi spostamenti del punto di partenza per il collocamento delle note sul rigo musicale.
La posizione della nota sul rigo serve a rappresentare un suono, la cui altezza può variare a seconda che varia il punto di partenza dato dalla chiave.
Le chiavi sono tre: si chiamano chiavi di Do, di Sol e di Fa, perché indicano sul rigo le posizioni delle note do, sol e fa.
A seconda che si segna sul rigo la chiave di do, di sol o di fa, le note vengono a trovarsi rispetto alla scala dei suoni in una posizione centrale, acuta o grave.
Le chiavi non hanno però un posto fisso sul rigo, vale a dire possono essere segnate tanto sulle linee alte quanto sulle linee basse del rigo; da ogni spostamento della chiave deriva uno spostamento della nota. Complessivamente si ottengono sette spostamenti, che dànno la possibilità di disporre sul rigo sette serie di note di diversa altezza.
Siccome ciascuna serie rappresenta l'estensione di suoni propria di un tipo di voce, e siccome i diversi tipi di voce si distinguono in sette classi, appunto in ragione della loro estensione acuta o grave (basso, baritono, tenore, contralto, mezzo soprano, soprano e canto) cosi ognuno di essi si serve del rigo sul quale le note corrispondono nell'altezza e nel numero a quelle della propria estensione.
Così:
Le chiavi, coi relativi spostamenti, si corrispondono all'unisono nel modo seguente:
Secondo un'antica consuetudine, della quale non si conosce l'origine, si denomina setticlavio il complesso dei righi suesposti. Il termine però, se ben si osserva, è improprio, perché gli spostamenti della nota derivano unicamente dalla diversa applicazione di sole tre chiavi.