Vedi SEUTHOPOLIS dell'anno: 1973 - 1997
SEUTHOPOLIS (Σευϑόπολις)
Città antica della Tracia rivelata dagli scavi condotti sotto la direzione di D. P. Dimitrov dal 1948 al 1954 e oggi ricoperta dall'acqua di un bacino artificiale.
Si trova a circa 3 km e mezzo a S del villaggio di Kopruika e a 8 km a O di Kazaniak sulla riva sinistra del fiume Tundra, l'antico Tonzos, in un ansa che circonda a S e a O un pianoro, alto m 4 sul fiume il cui lato E è fiancheggiato da un affluente e su cui sorgeva l'abitato. Sono stati trovati due strati, uno medievale e uno antico, quest'ultimo spesso m 1,8o, quello medievale circa mezzo metro. Si sono trovati nei due strati più di 1.000 monete, delle quali 8oo del re tracio Seuthes III, alleato di Antigono contro Lisimaco nella guerra per la ricostruzione del regno Odrysio. Un primo insediamento risale al tempo di Filippo II di Alessandria come attestano le monete sulle cui rovine incendiate sorse la S., cinta da mura che raggiungono anche 2 m di spessore, nonostante la difesa naturale del fiume. La cinta forma un angolo retto e quattro ottusi delimitando un pentagono irregolare di circa 5 ha, che segue il contorno del pianoro. Gli angoli sono rinforzati da torri quadrate e due sono al centro del lato NO su cui si apriva la porta principale. La rete stradale interna era regolare con cardini e decumani; le due strade in relazione con la porta NO e SO incrociantesi ad angolo retto nel centro, erano larghe dai 3 ai 4 m e pavimentate con ciottoli di fiume. Al loro incrocio era l'agorà, a un livello inferiore di 30 cm, intorno alla quale erano edifici pubblici, fra cui il tempio di Dioniso. Le abitazioni di tipo pastàs erano spaziose con cortile centrale e molti vani, con una superficie dai 300 a 500 m2. Erano a due piani, il secondo costruito in legno; alcune si aprivano in due strade; nel cortile è spesso una fontana; si notano canalizzazioni e nell'ambiente principale un bacino concavo rialzato di 10-15 cm nel pavimento che si è ritenuto cultuale. Al pianterreno sono stati trovati pìthoi per i cereali e macine a mano. Nel locale principale delle case sono stati rinvenuti quadrati di argilla ornati di meandri, rosette, foglie di edera, serpenti ecc., con una cavità circolare al centro, che ricordano altari-focolari domestici dell'età cretese-micenea.
Dentro la città, nell'angolo NO, era un quartiere fortificato trapezoidale, con torri anche verso la città stessa, e una porta di accesso a SE, che conteneva il cosiddetto palazzo reale di m 40 × 21, con ampia sala a E e 6 vani a O; le pareti avevano pitture.
Un'iscrizione trovata nel 1953 ricorda della città un tempio dei Megàloi Theoì, l'agorà e un santuario di Dioniso. Fuori le mura dovevano essere le capanne del ceto più povero. Le necropoli comprendono le tombe più ricche, alcune a cupola con oggetti d'oro, d'argento e di bronzo, e quelle più modeste, più numerose, a semplice urna con una moneta o una fibula.
Nei tre tumuli scoperti della necropoli della città sono state rinvenute due tombe rettangolari e due a cupola costruite con mattoni cotti. I mattoni hanno forma quadrata o segmentata. È interessante l'apparizione e l'impiego del mattone cotto in Tracia verso la fine del IV e l'inizio del III sec., specie nella costruzione di sepolcri, che precede l'ampia applicazione del mattone nell'architettura greca e romana.
Accanto a ceramica locale si ha ceramica greca importata; tra le monete compaiono quelle di Atene, Lysimacheia, Anios, Orthogoreia e specialmente di Thasos, con cui dovevano essere molto stretti i rapporti commerciali. Nelle abitazioni si sono trovate statuine fittili tipo Tanagra.
Questo centro si rivela un punto di fusione della cultura trace e di quella ellenistica.
Bibl.: D. P. Dimitrov, Seuthopolis, città tracia nei pressi del villaggio Koprinka, in pr. di Kazanlik (in lingua russa), in Sovetskaja archaologija, I, 1957, pp. 199-216; M. Čičikova, Apparizione e impiego del mattone come materiale di costruzione dei Traci verso la fine del IV e l'inizio del III secolo prima dell'èra nostra (in lingua bulgara), in Bulletin de l'Institut archéologique bulgare, XXI, 1957, pp. 129-152; D. P. Dimitrov, Neuentdeckte epigraphische Denkmäler über die Religion der Thraker in der frühhellenistischen Epoche, in Hommages à Waldemar Deonna, Coll. Latomus, XXVIII, 1957, p. 181-193; M. Čičikova, Les timbres sur pithoi de Seuthopolis, in Bull. Corr. Hell., LXXXII, 1958, II, pp. 466-481; D. P. Dimitrov, Das Entstehen der thrakischen Stadt und die Eigenart ihrer städtebaulichen Gestaltung und Architektur, in Atti del Settimo Congresso Internazionale di Archeologia classica, vol. I, 1961, pp. 379-387; Chr. M. Danov, in Pauly-Wissowa, Suppl. IX, 1962, cc. 1370-1378, s. v.; A. Balkanska, Die Handelbeziehungen von Seuthopolis, in Acta antiqua Philippopolitana, Studia archeologica, Sofia 1963, pp. 49-59; M. Čičikova, Seuthopolis (in lingua bulgara), Sofia 1970.
(M. Čičikova)