SÈVIGNÉ, Marie de Rabutin-Chantal, marchesa di
Nata a Parigi il 5 febbraio 1626, morta al castello di Grignan il 17 aprile 1696. Orfana del padre a un anno, della madre a sette, fu allevata nella famiglia dei Coulanges; la sua istruzione fu curata particolarmente da uno zio, l'abate di Livry, che le diede a maestri uomini dotti ed eminenti come lo Chapelain e il Ménage: la fanciulla, che dimostrava un singolare ingegno, apprese il latino e le lingue moderne. Nel 1644 andò sposa al marchese Henri de Sévigné, gentiluomo galante e avventuroso, che l'amò dapprima con passione, poi la trascurò; nel 1651, egli periva in duello, e la giovane vedova si dedicò all'educazione dei due figlioletti che le erano rimasti. Visse pur sempre nella gran società, a cui apparteneva, e tutti i contemporanei ci hanno serbato la sua immagine come quella di una creatura naturalmente lieta, d'una serena letizia, congiunta a una virtù salda, gentile, e non meno spontanea. Fu madre affettuosa e predilesse, senza che di ciò avesse a dolersi il figlio minore (Charles), la figliuola (Françoise), la quale sposò nel 1669 il conte di Grignan. Questi fu assunto poco dopo all'ufficio di luogotenente generale del re in Provenza.
La separazione e la lontananza della figlia diedero l'impulso a un'assidua corrispondenza, ond'è costituita la parte maggiore dell'epistolario della S. Nell'informare M.me de Grignan di quanto accade a Parigi, o a Livry, dov'ella tornava ogni tanto fra i suoi parenti, o nella sua terra di Bretagna ("Les Rochers"), M.me de S. dà rilievo a tutto ciò che può interessare la figliola, avviva del suo brio e della sua finezza penetrante la cronaca mondana, i racconti, gli aneddoti, le notizie più semplici della casa o della vita campestre: e pur entro alla conversazione abbondante e vivace si sente fluire inesausta la sua tenerezza, la sua calda simpatia, la sua effusione materna.
Le lettere della S. (circa millecinquecento) attestano le sue grandi qualità di artista: la freschezza, l'evidenza, il dominio dello stile, il sigillo personale ch'ella imprime su ogni immagine. Acuta osservatrice degli uomini (non maligna, ma non illusa dalle apparenze), seppe coglierne i tratti più fugaci e distintivi: le sue pagine sono fitte di nomi, di ritratti, di ricordi, che, movendo dalla cerchia familiare (dove risalta, ad es., il cugino Bussy-Rabutin, che l'amò senza frutto, e gareggiò con lei di spirito e d'intellettuali eleganze), si estendono a tutta la società letteraria e aristocratica del tempo: i poeti, Corneille, Racine, e il suo ammiratissimo La Fontaine; i campioni del pensiero e della fede, Arnauld e i Portorealisti, Bourdaloue, Malebranche; e poi la corte, a cominciare da Luigi XIV, e i gran personaggi, di guerra e di governo: Turenne, Colbert, Louvois; gli amici suoi, Fouquet e Pomponne, a cui ella rimase fedele nei giorni dell'avversità, la signora di La Fayette e il duca di La Rochefoucauld, e i cavalieri avventurosi: il conte di Lauzun, il marchese di Vardes; e le dame, le favorite: la Montespan, la Maintenon; e le grinte immonde del processo dei veleni. La cultura della S. si accompagna, senz'ombra di pedanteria, a questa ricca visione: cultura a cui non è estranea la conoscenza ch'ella ebbe della lingua e della letteratura italiane (era, ad es., una lettrice entusiasta del Tasso). Meno attenta alla vita modesta del popolo ne trasse tuttavia, quando vi gettò lo sguardo, alcune scene saporose e incisive; ed ebbe della natura un sentimento schietto, originale, e talora fantastico.
Ediz.: Lettres de Madame de S., de sa famille et de ses amis, ed. Monmerqué (rived. da P. Mesnard), Parigi 1862-68, voll. 14, e un album: i voll. XIII-XIV contengono il lessico, a cura di E. Sommer; Lettres inédites de M.me de S. à M.me de Grignan, a cura di C. Capmas, Parigi 1876, voll. 2.
Bibl.: G. Boissier, Madame de S., Parigi 1887; É. Faguet, Madame de S., ivi 1910; P. Toldo, Quello che la Sig.ra di S. scrive delle cose nostre, in Scritti varii di erudiz. e di critica in onore di R. Renier, Torino 1912, pp. 21-33; C. Friedmann, La cultura italiana di Madame de S., in Giorn. storico lett. ital., LX (1912), pp. 1-72; M. Duclaux, M.me de S.: Textes choisis et commentés, Parigi 1914; E. Gérard-Gailly, Les trois premières éditions des "Lettres de M.me de S.", in Revue d'hist. littéraire de la France, XXVII (1920), pp. 1-60; A. Hallays, Madame de S., Parigi 1921; H. Celarié, Madame de S., sa famille et ses amis, ivi 1925; J. Lemoine, Madame de S., sa famille et ses amis, d'après des documents inédits, I: Les origines. Enfance et jeunesse, ivi 1926; C. Gazier, Madame de S., Parigi 1934.