GOSZCZYŃSKI, Seweryn
Poeta polacco, nato il 4 novembre 1801 a Ilińce nell'Ucraina, morto il 25 febbraio 1876 a Leopoli. Con poche interruzioni rimase nell'Ucraina sino al 1830, perseguitato dalla polizia per la sua attività patriottica e, nello stesso tempo inteso a completare la sua cultura letteraria. Nel 1830 fece parte, a Varsavia, del primo nucleo dei cospiratori coi quali, nella notte del 29 novembre, assalì la residenza del granduca Costantino. Dopo la disfatta polacca non rinunciò alla lotta, ma riprese, stabilendosi in Galizia, la sua attività di cospiratore. Visse poi, dal 1838 sino al 1872, in Francia, agitatore democratico da principio e poi, dal 1842, assertore del towianismo.
Come la sua vita, anche la sua poesia è un bell'esempio delle caratteristiche speciali che assunsero in Polonia le correnti romantiche. Il suo capolavoro, il racconto poetico Zamek Kaniowski (Il castello di K.), risente fortemente dell'influsso byroniano, il cui esotismo trova però un fondamento realistico nelle condizioni speciali del passato ucraino. Minore importanza hanno altri suoi poemetti, mentre il suo Dziennik podróży do Tatrów (Diario di un viaggio nei Tatra) e il frammento poetico Sobotka (La notte di S. Giovanni) lo mettono fra i primi paesisti polacchi. Anche alcune sue liriche si leggono tuttora volentieri per la loro freschezza e immediatezza d'espressione. Ediz. completa delle opere (Dzielazbiorowue) in 4 voll., per cura di Z. Wasilewski, Leopoli 1911.
Bibl.: Z. Wasilewski, S. G., Szkice literackie, Poznań 1923; B. Suchodolski, S. G. Źycie i dzieła (Vita e opere), Varsavia 1927.