SEXAGINTA PARISTA
SEXAGINTA PRISTA. - Castellum romano di epoca flavia, sviluppatosi in città in età tardoantica, individuato presso l'odierna Ruse, in Bulgaria settentrionale sull'alta sponda destra del Danubio, nell'area di un villaggio tracio della tarda Età del Ferro. Era, inoltre, un rilevante centro portuale della classis Moesica, situato sulla più importante strada danubiana che da Singidunum (Belgrado) conduceva al delta del Danubio, e collegato con Abritus (Razgrad), Marcianopolis (Devnija), Odessus (Varna).
Per quanto riguarda le fonti, S. P. viene menzionata per la prima volta da Tolemeo (Geog., III, 10, 5) che la cita come Πρισϯή πόλιϛ tra le città situate lungo il Danubio. Nella Tabula Peutingeriana è denominata Pristis, nell’tinerarium Antonini (221, 1) Sexantapristis. Uno storico costantinopolitano del IV sec., Socrates, nella sua Historia Ecclesiastica (VII, 36) scrive che S. P. era stata centro episcopale e che il vescovo Polykarpos venne trasferito da ΣεξανϮαπριστων a Nicopolis ad Nestum, in Tracia. Altri cenni sono nella Notitia Dignitatum (or., XL, 14), in Procopio (Aed., IV, 11) e nell'Anonimo Ravennate (IV, 7, 4).
S. P. giace sotto la parte nord-occidentale della città di Ruse. Interventi archeologici, soprattutto di salvataggio, hanno riportato alla luce parte del suo muro di cinta settentrionale (per una lunghezza di 50 m) e l'intera torre angolare di NE: il muro è conservato per un'altezza massima di 1,70 m e ha uno spessore compreso tra 2,75 e 3,40 m. È costituito da due paramenti e da un riempimento: il paramento esterno è in pietra calcarea, l'interno è in blocchi più piccoli legati da malta bianca. La torre ha pianta rettangolare (dimensioni interne m 4 X 3,80) ed è completamente protesa all'esterno: il sistema difensivo si data alla fine del III- inizi del IV secolo. Un'iscrizione latina del I marzo 293 ricorda che l'imperatore Diocleziano costruì praesidia a S. P., Transmarisca (Tutrakan) e Durostorum (Silistra): si tratta probabilmente del restauro e della fortificazione del precedente castellum·, di quest'ultimo non è stata però finora individuata la cinta muraria più antica.
Vicino al muro di cinta settentrionale sono state trovate tracce di due edifici rettangolari costruiti con pietre calcaree e malta bianca e orientati in direzione N-S, di cui non è chiara la destinazione; i materiali rinvenuti si datano al V-VI secolo. Finora a S. P. sonorstate trovate due iscrizioni edilizie. La prima è dell'epoca dell'imperatore Traiano (100-101) e ricorda la costruzione di un edificio pubblico, forse termale: questo è finora il più antico monumento epigrafico a noi noto che rechi il nome dell'insediamento, e vi si specifica che i finanziamenti per la costruzione sono stati forniti dagli abitanti delle canabae: cives Romani et consistentes. La seconda iscrizione è del 230-232 e informa del restauro di terme da parte della cohors II Fl(avia) Britt(onum) Severiana per incarico dell'amministratore della Mesia Inferiore Anicus Faustus Paulinus.
A S. P. sono stati rinvenuti numerosi oggetti legati alla vita quotidiana e soprattutto al culto, databili fra I e VI sec.: rilievi votivi in marmo con raffigurazioni del Cavaliere Trace, di Giove, Mithra, statuette di Giove e Apollo (II-III sec.). Allo stesso periodo si riferiscono le monete rinvenute nel primitivo villaggio tracio che appartengono ad Alessandro il Grande, a Filippo II Arrideo e ad altri sovrani macedoni ed ellenistici.
AS. P. sono state stanziate in età imperiale romana prima la cohors III Gallorum e la cohors II Mattiacorum (II sec.), poi, alla fine del ÉÉ-inizî III sec., la cohors II Flavia Brittonum. I laterizi con bolli della I Legione Italica (con campo stabile a Novae) e dell'XI Legione Claudia (con campo stabile a Durostorum), dimostra che vi soggiornarono vexillationes delle menzionate legioni. La necropoli di S. P. si estende in direzione SE fuori delle mura di cinta.
S. P. venne occupata e distrutta nel 586 dagli Avari e dagli Slavi. Sulle sue rovine sorse tra il XIII e il XIV sec. un villaggio bulgaro.
Bibl.: G. Georgiev, N. Angelov, Razkopki na setištnata mogila do Ruse prez 1950-1953 godina («Scavo dell'insediamento collinare di Ruse nel 1950-1953»), in BIBulg, XXI, 1957, pp. 41-127; J. Kolendo, Une inscription inconnue de Sexaginta Prista et la fortification du Bas-Danube sous la tetrarchie (in bulg. con riass. in frane.), in Eirene, V, 1966, pp. 139-154; V. Velkov, Nouvelles données concernant le territoire de Nicopolis ad Istrum et la frontière nord de la province de Thrace pendant le Ile s. (in bulg. con riass. in frane.), in ArkheologijaSof, XXVIII, 1986, 2, pp. 24-28; D. Stanchev, Sexaginta Prista. Investigations and Problems, in Ratiarensia, III-IV, 1987, pp. 231-237.