sforzo
sfòrzo [Der. di sforzare, comp. di s- intensivo e forzare, da forza] [MCC] (a) Termine per indicare generic. la sollecitazione cui un corpo è sottoposto oppure, accompagnato da una qualificazione, il tipo di questa sollecitazione (s. di pressione, di taglio, di torsione, ecc.); per locuz. non ricordate nel seguito si rinvia al termine di qualificazione. (b) Grandezza fisica, di natura tipic. tensoriale a due indici, adatta a indicare la sollecitazione precedente, il cui generico termine è definito in ogni punto del corpo come il limite del rapporto tra una componente (primo indice) della forza che agisce su una porzione infinitesima di superficie e l'area della superficie stessa di orientamento prefissato (secondo indice); è rappresentabile con una matrice 3╳3: v. oltre: Tensore degli sforzi. ◆ [MCC] S. normale: v. oltre: S. specifico. ◆ [MCC] S. principali: i tre autovettori, perpendicolari tra loro, derivabili dalla matrice dello s. (per es., v. sismologia: V 254 b). ◆ [MCC] S. specifico: nella meccanica dei sistemi continui, relativ. a un punto e a un elemento di superficie per esso, il vettore derivante dal rapporto tra il risultante delle forze che si esercitano attraverso l'elemento e l'area di quest'ultimo; di esso si considerano assai spesso i componenti parallelo alla normale all'elemento (s. normale) e ortogonale a essa (s. tangenziale), la cui mutua relazione varia ampiamente a seconda della natura del sistema; per es., nei fluidi non viscosi si hanno soltanto s. normali (lo s. tangenziale è identicamente nullo). ◆ [MCC] S. tangenziale: v. sopra: S. specifico. ◆ [MCC] Diagramma s.-deformazione: v. plasticità, teoria della: IV 538 d. ◆ [MCC] Tensore degli s.: nella meccanica dei sistemi continui, relativ. a un punto P, il tensore di 2° rango, simmetrico, determinato dai tre s. specifici relativi a tre elementi di superficie mutuamente ortogonali tra loro in P; le sue componenti sono quelle dei tre vettori individuanti gli s. specifici (delle 9 componenti, soltanto 6 sono essenziali, donde la simmetricità del tensore). La nozione di tensore, con tutti i successivi sviluppi, è nata appunto dalla considerazione dell'ente ora definito (v. tensore: VI 127 d).