sfruttamento del lavoro
Dottrina, nella tradizionale formulazione di K. Marx (Das Kapital, 1867-94, in particolare I libro), secondo la quale la classe che detiene la proprietà del capitale paga alla classe lavoratrice (proprietaria del solo fattore produttivo lavoro) un salario appena sufficiente al sostentamento, appropriandosi della differenza, detta plusvalore, tra il salario di sussistenza pagato e il valore della merce effettivamente prodotta dagli stessi lavoratori (al netto del valore consumato durante la produzione). Lo s., da cui dipende la crescente miseria delle classi operaie, nonché l’ampliamento dell’esercito industriale di riserva, non si realizza unicamente nel modo di produzione capitalistico, ma soltanto in questo tipo di economia esso si compie in modo non costrittivo, attraverso lo scambio legittimato dalle istituzioni che regolano la proprietà privata. Sempre nell’impostazione marxiana, se ne prevede il necessario superamento mediante la rivoluzione comunista e la successiva eliminazione della proprietà privata.
Caposaldo delle riflessioni di Marx (➔ anche marxista, teoria), sin dalla fine del 19° sec. , la teoria è stata la premessa di uno dei dibattiti più ampi e duraturi della storia del pensiero economico. Le prime critiche vennero da E. von Böhm-Bawerk (➔; Capital and interest, 1884-1912), che, muovendo da un diverso approccio alla teoria del valore (➔ p) e rilevando il lasso di tempo che corre tra l’inizio della produzione e lo smercio del prodotto finito, dimostrò la corrispondenza fra il plusvalore e la ricompensa che spetterebbe alla classe borghese per anticipare capitali e salari.
Negli anni a seguire, la disputa, in larga misura interna alla corrente marxista, si sarebbe polarizzata attorno alla soluzione di alcune contraddizioni circa i fondamenti assiomatici della teoria (già colte da Marx in Das Kapital, iii libro), riguardanti in particolare la trasformazione dei valori in prezzi di produzione. Sul tema si ricordano i contributi di A. Labriola (➔), M.I. Tugan-Baranovskij (➔), W. Bortkiewicz (➔), P.M. Sweezy (➔), C. Napoleoni (➔), P. Sraffa (➔), P. Garegnani (➔) e P.A. Samuelson (➔).