SHAMMAR (A. T., 91)
Nome dato a un territorio dell'Arabia centrale dalla tribù (araba) che vi ha sede. Il nome è talora limitato alla zona montuosa (Gebel Shammar) compresa nel territorio stesso, ma più spesso serve a indicare l'emirato che Ibn Sa‛ūd, re dell'Arabia Saudiana, conquistò nel 1921 e che ha il suo centro in Ḥā'il. Sebbene sia difficile assegnare limiti precisi a un organismo politico come quello degli Shammar, si può calcolare che l'area relativa copra circa 100.000 kmq., con non meno di 200.000 abit., di cui parte nomadi. Il paese è limitato a settentrione dal Nefūd, e a mezzogiorno dal Wādī-ar-Rumma; verso E. e O. i confini sfumano nei deserti che isolano le due emergenze del Gebel Adja e del Gebel Salma. Si tratta di un altipiano granitico chiuso fra rilievi che ne sovrastano, di poco, l'altezza media, non giungendo se non raramente oltre i 1300 m. L'acqua, abbastanza copiosa nei settori montani, non manca del tutto neppure nelle oasi che questi alimentano, sì da rendere possibili in più luoghi le colture (soprattutto cereali) e l'allevamento del bestiame. Il clima è fresco e sano, e consentirebbe certo un popolamento anche maggiore se non fossero assai difficili le comunicazioni da ogni lato, anche dove, verso Taimā, è possibile raggiungere la ferrovia di Medina. L'isolamento ha favorito la conservazione di forme arcaiche e perciò mancano centri abitati nel senso a noi abituale. Poco più di un semplice aggregato di case è la stessa capitale Ḥā'il, che raggiunge appena, forse, i 5000 abitanti.
Storia. - Politicamente lo Shammar ha condiviso le vicende generali dell'Arabia e in particolare del Neǵd. Ma un periodo di egemonia sull'Arabia centrale esso venne ad acquistare nella seconda metà del sec. XIX, sotto la dinastia locale degli emiri Banū Rashīd, legati da vassallaggio alla Porta ma in realtà quasi indipendenti. Nel 1886 essi raggiungevano la massima espansione sottomettendo e annettendo l'emirato saudiano del Neǵd.
All'inizio del secolo XX però, da un membro appunto della spodestata dinastia saudiana, ‛Abd al-‛Aziz ibn ‛Abd ar-Rahmān (l'attuale Ibn Sa‛ūd), partiva il movimento di riscossa che, attraverso le successive sconfitte inflitte ai Banū Rashīd nel 1902 e nel 1904 e la restaurazione dell'emirato del Neǵd, giungeva a porre fine a sua volta all'indipendenza dello Shammar che veniva aggregato alla risorta potenza saudiana (novembre 1921). Da allora lo Shammar fa quindi parte del regno del Neǵd, poi Regno dell'Arabia Saudiana.
Bibl.: O. Pinto, Il viaggio a Hail di Anna Blunt e Geltrude Bell, in Riv. geogr. ital., XLII (1935), pp. 15-23.