SHAMS AL-DĪN
Qāḍī di Nablus, in Samaria, fu capo religioso islamico tra i più stimati. Il 17 marzo 1229, quando Federico II entrò solennemente a Gerusalemme da poco riacquistata per farsi incoronare re nella chiesa del S. Sepolcro, trovò S. a consegnargli, a nome del sultano al-Malik al-Kāmil, le chiavi della città. In quella occasione il qāḍī ospitò per due giorni l'imperatore e lo accompagnò al Sacro Recinto: si narra che durante la visita Federico II gli abbia chiesto perché mai quella notte non avesse udito il grido del muezzin che esortava i musulmani alla preghiera. Alla risposta di S., che era stato il sultano a sospendere quel rito in segno di rispetto e di omaggio all'imperatore, quest'ultimo avrebbe replicato che non era mai giusto cambiare le abitudini religiose dei popoli, così come egli stesso faceva in Italia.