SHĚMŪ'ĒL HA-NĀGĪD (Shĕmū'ēl ha-Lēvī ben Yōsēf, Shĕmū'ēl ibn Nagdēlah [erroneamente detto da alcuni ibn Nagrelah])
Poeta e erudito ebreo, nato nel 993 a Cordova, morto nel 1055 a Granata, dove fu consigliere del sovrano Ḥabbūs e poi del figlio e successore Bādīs. Fu altresì capo e rappresentante degli ebrei dello stato, donde il titolo di Nāgīd (principe). Mecenate di dotti e di letterati, fece di Granata un centro cospicuo di attività letteraria e scientifica ebraica.
Egli stesso scrisse: oltre 1800 composizioni poetiche in ebraico, quasi tutte raccolte in un Divano recentemente ritrovato pressoché integro da D.S. Sassoon e da lui pubblicato (Londra 1933); un'introduzione al Talmūd, pervenutaci parzialmente in traduzione ebraica dall'originale arabo, pubblicata più volte, spesso nelle edizioni del Talmūd (traduzione latina di C. L'Empereur, Leida 1633); un compendio delle decisioni giuridiche talmudiche, parte in linguaggio talmudico e parte in arabo, di cui sono stati recentemente trovati e pubblicati diversi frammenti; varî opuscoli relativi alla grammatica ebraica, in arabo, dei quali abbiamo citazioni; dei responsi giuridici.