SHETLAND Australi (South Shetland; A. T., 3)
Arcipelago antartico, dipendenza della colonia britannica delle Falkland, situato tra 61° e 63° di lat. S. di fronte all'arcipelago di Graham, da cui lo separa lo stretto di Bransfield, una fossa di sprofondamento larga 100-200 km. e profonda 1500 m. (lo zoccolo continentale è profondo qui sui 400 m.), dove si sono rinvenute le più fredde acque di fondo finora note (−1°,7). L'arcipelago, conosciuto ancora sommariamente, ha una superficie complessiva di circa 2300 kmq.; le isole che lo compongono (Smith, Livingstone, Nelson, King George, Elephant, Clarence, Deception, Bridgman) sono tutte montuose, e si presentano aspre e selvagge e coperte in gran parte da ghiacci. Sono costituite prevalentemente da lave andesitiche. Le isole Bridgman e Deception si trovano proprio al margine della fossa di Bransfield: la prima, ritenuta un tempo un vulcano attivo, è formata da tufi; la seconda è una tipica caldera ellittica (analoga a quella di S. Paolo nell'Oceano Indiano), il cui centro, invaso dal mare attraverso una breccia larga 600 m., forma un ottimo porto di rifugio per le navi baleniere che frequentano i paraggi (già nel 1820 F.G. Bellingshausen v'incontrò N.B. Palmer con cinque navi americane). Nell'isola vi sono fumarole; la scarsezza di neve fa pensare che il suolo abbia una temperatura anormalmente calda. Qua e là vegetano tappeti di muschi e licheni; in due punti nidificano a decine di migliaia i pinguini.
Nelle Shetland Australi, scoperte nel 1819 da W. Smith e da lui chiamate New South Britain, pullulavano un tempo i leoni marini (Arctocephalus australis), ora quasi del tutto scomparsi per la caccia accanita che si è data loro. Nelle acque dell'arcipelago dà tuttora ottimi risultati la caccia alla balena.
Bibl.: F. Kühn, Der Sogenannte "Südantillen-Bogen" und seine Beziehungen, in Zeitschr. Gesell. f. Erdkunde zu Berlin, 1920, pp. 249-62; O. Nordenskjöld e L. Mecking, The Geography of the Polar Regions, New York 1928.