SHINTOISMO (XXXI, p. 611)
Durante la seconda Guerra mondiale la devozione all'imperatore, che sta al centro del sistema shintoistico, ispirò le morti volontarie di migliaia di soldati e di marinai che s'iscrissero a gara nelle formazioni "suicide", e, scampati in combattimento, vollero pur sacrificare la vita (harakiri) all'ideale patriottico. La perdita della guerra, l'occupazione straniera del territorio nazionale (per la prima volta nella storia millenaria deI Giappone, a prescindere dagli effimeri sbarchi di Kubilay Khān a Tsu-shima nel 1274 e a Kyūshū nel 1281), il rescritto di Hirohito (1° gennaio 1946) che dichiarava falsa "la concezione secondo cui l'imperatore è divino", scuotendo dalle fondamenta la fede del popolo giapponese nella protezione dei suoi iddii, nella santità del suolo patrio e della persona imperiale, hanno generato una crisi profonda della quale non è facile prevedere gli sviluppi.