MacLaine, Shirley
Nome d'arte di Shirley Beaty MacLean attrice cinematografica statunitense, nata a Richmond (Virginia) il 24 aprile 1934. Intelligente e spiritosa, l'espressione luminosamente ironica, si è affermata soprattutto come interprete brillante, rendendo con verve e grazia ruoli di donne in apparenza frivole, tenere e intimamente fragili, di un'ingenuità talvolta conturbante. Dopo essere stata premiata nel 1959 al Festival di Berlino per Ask any girl (Tutte le ragazze lo sanno) di Charles Walters, nel 1984, dopo numerose nominations, ha ottenuto l'Oscar come migliore attrice protagonista per Terms of endearment (1983; Voglia di tenerezza) di James L. Brooks.
Figlia d'arte, sorella maggiore di Warren Beatty, già a quattro anni esordì danzando in pubblico; dal 1950 lavorò a Broadway come ballerina di fila in alcuni spettacoli musicali (Kiss me Kate, Oklahoma, Me and Juliet) e nel 1954 venne ingaggiata come sostituta di Carol Haney in Pajama game, esordio come coreografo di Bob Fosse. Notata dal produttore Hal Wallis, l'anno seguente debuttò con Alfred Hitchcock in The trouble with Harry (La congiura degli innocenti), ottenendo un immediato consenso di critica nel ruolo della giovane donna sventata e imprevedibile che le rimarrà congeniale. Recitò quindi accanto a Jerry Lewis e Dean Martin nel travolgente Artists and models (1955; Artisti e modelle) di Frank Tashlin, in cui fu perfetta nel sostenere il ritmo comico del film, e in Around the world in 80 days (1956; Il giro del mondo in 80 giorni) di Michael Anderson nel ruolo della giovane vedova indiana che il nobile inglese (David Niven) salva dal rogo. Il successo pieno arrivò con Some came running (1959; Qualcuno verrà), asciutto melodramma diretto da Vincente Minnelli nel quale la MacL., accanto a Frank Sinatra, offrì una mirabile caratterizzazione, ricca di vivacità ma anche di sfumature malinconiche, di una prostituta esuberante e generosa. In seguito fu la sprovveduta provinciale che cerca marito a Manhattan nella divertente commedia Ask any girl ancora accanto a David Niven, poi la proprietaria di un locale notturno in Can-Can (1960) di Walter Lang, tratto dal musical di Cole Porter, e affiancò brillantemente uno straordinario Jack Lemmon in The apartment (1960; L'appartamento), capolavoro di Billy Wilder in cui il pragmatismo della società americana si mostra nei suoi risvolti crudeli. Nella parte di Fran, la ragazza dell'ascensore coinvolta in una dolorosa e deludente storia con un uomo sposato e segretamente amata dal timido Bud Baxter (interpretato da Jack Lemmon), la MacL. seppe imprimere, con sensibile partecipazione, vivace freschezza e insieme disperata solitudine al suo personaggio. Disegnò quindi con finezza, accanto a Audrey Hepburn, il drammatico ruolo di Martha in The children's hour (1961; Quelle due) di William Wyler, remake di Those three (1936) dello stesso autore, e interpretò brillantemente la parte di una tenera e ingenua prostituta nella deliziosa commedia Irma la douce (1963; Irma la dolce), di nuovo diretta da Wilder e di nuovo accanto a Jack Lemmon. Un ruolo di prostituta, sensibile e romantica, le toccò ancora una volta nel musical Sweet Charity (1969; Sweet Charity ‒ Una ragazza che voleva essere amata) di Fosse.
A partire dagli anni Settanta, cominciò a impegnarsi in altri ambiti, partecipando alla campagna elettorale per i democratici, sostenendo i movimenti femministi, dedicandosi ai viaggi, allo studio delle filosofie orientali e alla scrittura di libri a carattere autobiografico (sette i volumi pubblicati tra il 1975 e il 1995). Tra il 1973 e il 1975 firmò, produsse e codiresse un lungometraggio sulla Cina, che aveva visitato in un suo viaggio (The other half of the sky: a China memoir), e nel 1976, con A gipsy in my soul, tornò al teatro, dove avrebbe continuato a esibirsi in spettacoli di danza, canto e intrattenimento (Shirley MacLaine on Broadway, 1984; Out there tonight, 1990; Shirley MacLaine live!, 1995). Benché ridotta, la sua presenza nel cinema è proseguita nel tempo: ha offerto prove eccellenti duettando con Anne Bancroft in The turning point (1977; Due vite, una svolta) di Herbert Ross, impersonando la sofisticata moglie di un miliardario malato nel delicato e acuto Being there (1979; Oltre il giardino) di Hal Ashby, tratto dal romanzo di J. Kosinski, e soprattutto nel ruolo della vedova Aurora Greenway, egocentrica, affascinante e in continuo e affettuoso conflitto con la figlia (Debra Winger) in Terms of endearment. Negli anni della piena maturità ha profuso ancora il suo virtuosismo interpretativo caratterizzando la spregiudicata insegnante di pianoforte in Madame Sousatzka (1988) di John Schlesinger, la donna del profondo Sud americano in Steel magnolias (1989; Fiori d'acciaio) di Ross, e l'ex star alcolizzata in Postcards from the edge (1990; Cartoline dall'inferno) di Mike Nichols. Nel 1992 è stata protagonista, accanto a Marcello Mastroianni, di Used people (La vedova americana) di Beeban Kidron, storia imperniata sul rapporto tra due gruppi etnici nel groviglio di quattro generazioni. Sono seguiti Wrestling Ernest Hemingway (1993; Ricordando Hemingway) di Randa Haines, Guarding Tess (1994; Cara, insopportabile Tess) diretto da Hugh Wilson, commedia brillante basata quasi esclusivamente sul dialogo, in cui la MacL., invecchiata di dieci anni, offre un'ammirevole prova di recitazione, e il melodrammatico Mrs. Winterbourne (1996; Scambio d'identità) di Richard Benjamin, tratto da un romanzo di C. Woolrich.
Alla lunga attività svolta in televisione, iniziata nel 1971 con Shirley's world, appartengono numerose miniserie, tra cui Out on a limb (1987), tratta dal suo omonimo libro del 1983, e Salem witch trials (2002). *
R. Pickard, Shirley MacLaine, New York 1985; F. Hanck, Shirley MacLaine: ihre Filme, ihr Leben, München 1986; J.W. Sire, Shirley MacLaine & the New Age movement, Downers Grove (IL) 1988.