shortermismo
s. m. Atteggiamento proprio di chi tende a considerare le conseguenze di qualcosa esclusivamente nel breve periodo.
• La deregolazione per favorire l’incessante negoziazione dei titoli ha sempre più focalizzato la gestione delle imprese sul breve termine. È stato coniato perfino un neologismo anglicizzante: shortermismo. Naturalmente tutti i top manager negano di essere shortermisti: la cosa parrebbe gretta e poco lungimirante. Ma con le relazioni trimestrali sulla base delle quali, a Wall Street, si erogano i dividendi e si riconsiderano i «fondamentali» del titolo e con i principi contabili basati sul fair value e sul mark to market (il valore al quale si può compravendere un bene e le quotazioni correnti) gli andamenti a breve termine condizionano come mai in passato. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 9 ottobre 2008, p. 10, Politica) • Vi siete dati una prospettiva di «medio periodo». Anche questo aiuta il dialogo… «[…] Quanto al medio periodo, affoghiamo nello “shortermismo”: manca un respiro più lungo, tutto si consuma al telegiornale delle 20. Il medio termine è una dimensione che la politica deve acquisire. Ci sono cose che richiedono cinque, sei, dieci anni» (Luciano Violante intervistato da Annamaria Gravino, Secolo d’Italia, 2 luglio 2009, p. 4) • l’espressione più fortunata per descrivere la malattia del dibattito italiano è stata «shortermismo» (copyright [Giuliano] Amato, il padrone di casa nella sede della Treccani), ma anche «presentismo» e «decisionismo senza decisioni e quindi senza conflitti» ([Walter] Veltroni). (Giovanni Cocconi, Europa, 15 aprile 2011, p. 3).
- Derivato dal s. ingl. short-term ‘breve termine’ con l’aggiunta del suffisso -ismo.
> cortotermismo.