shortismo
s. m. Atteggiamento proprio di chi tende a considerare le conseguenze di qualcosa esclusivamente nel breve periodo.
• La crisi di liquidità è per [Paolo] Savona l’effetto dello «shortismo»: «un titolo vale sul mercato a seconda della sua liquidabilità, a causa dell’accorciamento dei tempi decisionali, dei dividendi da distribuire e dei bonus ai manager». (Dino Pesole, Sole 24 Ore, 25 novembre 2008, p. 3) • L’abbandono dello «shortismo» è una delle principali novità che [Marcello] Messori e [Emilio] Barucci auspicano per riformare il sistema finanziario e che illustrano nel nuovo pamphlet («Oltre lo shock») che Egea, la casa editrice della Bocconi, distribuirà nei prossimi giorni. Secondo i due accademici la crisi in corso non porterà alla catastrofe del capitalismo ma non può nemmeno essere classificata come una semplice crisi ciclica e richiede profonde riforme e la consapevolezza che al passato non si tornerà. I fallimenti del mercato, della regolamentazione e della vigilanza, e dello Stato non si contano, ma bisogna fare attenzione a non buttare il bambino e l’acqua sporca. Il che vuol dire che, per esempio, la banca universale va regolata meglio ma non cancellata, Basilea2 va rivisitata ma non archiviata, la vigilanza riorganizzata su scala internazionale ma non asservita ai governi. (Franco Locatelli, Sole 24 Ore, 15 marzo 2009, p. 21, Finanza & Mercati) • Lo «shortismo», pessimo anglicismo, è una malattia diffusa nella finanza. Il virus, in sé, ha sintomi precisi: guardare solo al presente, senza analizzare il passato. E con un orizzonte limitato sul futuro. Hic et nunc, qui e adesso: il resto non conta. Solo che, in questo modo, la capacità di comprensione viene meno. Un esempio? Ciò che accade ai listini in questi giorni. Molti sono stati colti alla “sprovvista” dai crolli dei mercati: «Uno scivolone inatteso, almeno in queste dimensioni», è il leitmotiv. (Vittorio Carlini, Sole 24 Ore, 10 agosto 2011, p. 3).
- Derivato dall’agg. ingl. short ‘breve’ con l’aggiunta del suffisso -ismo.