si (se; sé; sil; sin)
1. Le forme oblique del pronome di III singol. comprendono la tonica ‛ sé ', poco attestata e per lo più dopo preposizione, e, assai più frequenti, le atone proclitiche, ‛ si ' (sempre di fronte a verbo, tranne in Rime XCI 4 si pur avanza), ‛ se ' (cfr. 10.), e i nessi ‛ se ne ', ‛ si ne ' (in pochi luoghi della Vita Nuova e del Fiore), ‛ sil ', " se lo " (Rime dubbie X 13), ed enclitiche, ‛ -si ' (soprattutto dopo infinito), ‛ -se ' (Cv I X 11) e ‛ -sen(e) '. Nei sintagmi con ‛ stesso ' e ‛ medesimo ' l'accento ritmico colpisce, pur con intensità minore, anche ‛ se '.
1.1. Le forme atone si presentano nella Vita Nuova, nelle Rime, nel Convivio (ove la frequenza è maggiore che altrove) e nella Commedia, con notevole incremento tra le cantiche.
1.2. ‛ Si ', specialmente nella Commedia, ricorre in sedi determinate del verso: i sintagmi ‛ si + verbo ' (per lo più, presente indicativo) formano le ultime 3 o 4 sillabe del verso in circa la metà delle attestazioni complessive di ‛ si ' nell'Inferno (I 57 che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista), nel Purgatorio (X 9 sì come l'onda che fugge e s'appressa) e nel Paradiso (X 96 e XI 139 u' ben s'impingua se non si vaneggia).
1.3. Ancora nella Commedia, oltre alle enclisi di ‛ si ' a forma verbale, ‛ si ' segue altra particella enclitica (ridurlasi, salsi, farmisi, piangevisi, vedeisi, " ci si vede "; per il nesso ‛ se ne ', cfr. girsene, portandosene, valsene, gissen, fassene).
L'enclisi, costante con il gerundio, il congiuntivo esortativo (If XXXIII 82 muovasi la Capraia e la Gorgona), nella posizione contemplata dalla legge Tobler-Mussafia e con infinito non dipendente da verbo modale (cfr. invece Pd X 45 creder puossi), ricorre a inizio di verso (generalmente in parole sdrucciole, come traggasi, scalzasi, volgesi, o ulteriormente composte, come salsi, vassene, portandosene), dopo monosillabo iniziale di verso (If VIII 117 e rivolsesi) e in rima: oltre a Pg XIX 122 perdési, XX 141 compiési, Pd XVIII 77 faciensi, 79 moviensi (anche If XII 29) e 81 taciensi, Pg XVIII 140 potiersi, rimano numerose forme in -arsi, di infinito o di III plur. del passato remoto (Pg XXXII 17, 19 e 21 tornarsi, salvarsi e mutarsi), con sincope come fensi, fersi e fecersi, " si fecero ", falsi, levorsi, parsi, " appare " (Pg XIII 8 parsi la ripa e parsi la via schietta).
Con rafforzamento fonosintattico, fassi (8 attestazioni), vedrassi, converrassi, sassi, " si sa ", valsi (4), stassi, féssi, " si fece " (5), diessi, " si diede ", possi e puossi, gissi; ne è privo fusi, " si fu " (v. 7.1.).
1.4. In sintagmi coordinati ‛ si ' non è ripetuto: Pd III 99 si veste e vela, e 100 si vegghi e dorma; XXII 103 si monta e cala, XXIII 133, XXVIII 82, XXX 125 si digrada e dilata.
1.5. ‛ Si ' è preceduta da altra particella in Vn XXXI 16 69 il si vede, XXVI 13 13, Cv III IV 10 lo si facesse, If XXVII 41 la si cova, e 126 la si morse. Non è attestato ‛ se lo '; per ‛ sil ', cfr. 1.
1.6. Una particella pronominale è taciuta con verbo riflessivo in Pd IX 103 Non però qui si pente, " ci si pente ": ‛ ci si ', con altra funzione, è attestato in Pg XX 116 ci si grida, " si grida lì ", XX 121 e Pd XII 33 (v. 4.).
2. L'uso di ‛ si ', più raro in sintagmi verbali impersonali e riflessivi, è frequente con verbi che indicano condizione, moto e trasformazione del soggetto, i cui corrispondenti sono adoperati in forma riflessiva in altre lingue romanze, con una funzione semantico-sintattica probabilmente succedanea di quella di verbi latini suffissati, al presente, in -(e)sco. Il valore passivo dei sintagmi con ‛ si ' (Pg XXXI 39 [la colpa tua] da tal giudice sassi, " è conosciuta ") non ha corrispondente nei sintagmi con le altre particelle riflessive, assai meno frequenti di ‛ si '. Per tutta la questione, v. 4.
3. I sintagmi con ‛ si ' hanno valore tra impersonale e passivo in circa 40 luoghi della Vita Nuova, di cui 15 - tutti in ‛ ragioni ' - con ‛ dividere ' (III 13 Questo sonetto si divide in due parti), e gli altri con ‛ dire ' (XXI 4 13 non si pò dicer: ‛ si ' non è mai in enclisi di infinito retto da verbo modale), ‛ leggere ', ‛ chiamare ', ‛ vedere ' (in XIX 7 16 nel mondo si vede / maraviglia, il sintagma verbale è in fine di verso: cfr. 1.2.).
Nelle Rime, in circa 30 luoghi (LXII 4 altro consiglio... / non vi si può già dar; XCIX 7 si vuol [" deve "]... lusingare), alcuni dei quali aforistici (LXXXVI 13 amar si può bellezza per diletto, / e puossi amar virtù per operare; CIII 83 bell'onor s'acquista in far vendetta; XC 40, CVI 85), e nell'indicazione atmosferica di CXI 7 dove si tona (in CXIV 14 s'accordi i fatti a' dolci detti, al verbo singolare è concordato il soggetto plurale).
Nel Convivio quest'uso è frequente, per il carattere didascalico dell'opera, con ‛ vedere ' (circa 80 volte: cfr. I IX 7 sì come si vedrà per lo pelago del loro trattato; II XIII 1 prima si vuol [" deve "] vedere... e poi si vedrà; con ‛ potere ', I III 10, XII 3 sì come vedere si può; con valore passivo [I II 17 la vera sentenza... per alcuno vedere non si può], e intransitivo: III V 4 ora si vedea [" appariva "] e ora non si vedea [" spariva "]); ‛ dire ' (circa 60 volte; I III 2 lo mio scritto... comento dir si può); ‛ chiamare ' (circa 50 volte; III II 15, V 6 uno suo libro che si chiama Timeo, chiara eco del latino qui vocatur; con valore passivo, III IX 2 questa... si chiama da li rettorici prosopopeia); ‛ rispondere ' (nella formula si può leggermente o brievemente rispondere, II VIII 5, III IV 5); ‛ trovare ' (III II 13 La [potenza] sensitiva... non si truova [" non c'è ", ancora un'eco latina, invenitur] in alcuna cosa che non viva); ‛ leggere ', ‛ scrivere ', ‛ parlare ', ‛ manifestare ', ‛ mostrare ' (leggermente o brievemente si può mostrare, I VII 11, XIII 3); ‛ provare ', ‛ sapere ' (specialmente nella formula ‛ si vuole [" deve "] sapere ', II I 2, VI 9, IX 4) e ‛ significare '.
Per il valore passivo, cfr. I VII 15 Omero non si mutò [" fu tradotto "] di greco in latino; II X 1 Questa parte si contiene [" è contenuta "]... nel verso.
Invece, nella Commedia quest'uso è limitato a circa 40 attestazioni dell'Inferno (II 88 Temer si dee; III 1-3 Per me si va...; XVI 15 a costor si vuol [" si deve "] esser cortese), 85 del Purgatorio (X 40 Giurato si saria) e un centinaio del Paradiso (X 45 creder puossi e di veder si brami; XXIX 115-117 si va .. / ... si rida / ... si richiede: si vedano anche le altre attestazioni, compreso l'enclitico Né giugneriesi, v. 49). ‛ Si ' impersonale con verbi enunciativi è limitato a ‛ si legge ' (If V 58, XIX 85; passivo in Pg XXVI 85) e ‛ si dice ' (Pg III 117, Pd VII 50). ‛ Si scrisse ' è impersonale-passivo in If XXIV 100, passivo-stativo in Pd XIX 114 [il] volume... / nel quale si scrivon tutti suoi dispregi; ‛ vedersi ' è in If IV 117 (ma riflessivo in VIII 56 la proda / ti si lasci veder), Pg X 132, e più spesso nel Paradiso (tra cui I 133 veder si può cadere / foco di nube).
4. ‛ Si ', in sintagmi con verbi transitivi, con complemento di agente e valore passivo, è in Vn XXII 2 da molti si crede, e XXIX 4; Rime LXXXIX 3 non s'aspetta / per [" da "] me se non la morte; in vari luoghi del Convivio (I II 3 Non si concede per li retorici; il complemento di agente è introdotto da ‛ per ', tranne in III VI 2 si prende da li astrologi, IX 2 e VII 2), e in Pg III 75, XII 120, XIII 81, XIV 37 vertù... si fuga da / tutti; XV 55, Pd VIII 88 per te si veggia; XV 46 e XXIX 133.
La sintassi è incerta in Pg VII 96 Italia... per altri si ricrea; Pd XXIX 96 'l Vangelio si tace. Questa costruzione è con verbi intransitivi in If I 126 per me si vegna; XXVI 84 per lui... a morir gissi; XXIV 106, Pg XXII 85 per me si stette; XXV 110, Pd XII 33 l'altro duca / per cui [" dal quale "] del mio sì ben ci [" qui "] si favella.
5. ‛ Si ' impersonale, sostitutivo della I persona, allude a D. stesso, in Vn XIV 14 dove si manifesta la cagione di questo sonetto, si scrivono dubbiose parole, cioè quando dico, e XXXIX 3 (sostituisce ‛ voi ' in Rime CVI 91-92 che non solvete quel che non si spende? / se 'l fate, a cui si rende?, e 99) e soprattutto nel Convivio, ove ricorre circa 150 volte, con ‛ intendere ' (in IV XVI s'intende [" io intendo "] ricorre 5 volte), ‛ parlare ' (I V 10 Di questo si parlerà altrove), ‛ ragionare ', ‛ trattare ', ‛ narrare ', ‛ mostrare ', ‛ provare ', ‛ dire ', e con le modalità della transitio (I IV 1 mostrate quelle, si verrà... al principale proposito, III IX 1 e 3) e della riflessione sulla forma espositiva prescelta (IV XVIII 2 si procede per via probabile).
Oltre all'ambiguo I II 1 questa esposizione... per pane si conta, si ricordi l'uso di ‛ si ' per indicare " il lettore " (II IX 4 E qui si vuol [" deve "] sapere).
Nella Commedia, con la funzione sostitutiva di ‛ si ', in If III 95-96, V 23-24 vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e Pd XIII 38, D. allude alla volontà divina. Invece, ‛ si ' sostituisce la I plur. in Pg XI 23, XIII 10, XVII 63 procacciam di salir pria che s'abbui, / ché poi non si poria, e la I singol. in XI 71 convien ch'io questo peso porti / ... tanto che a Dio si sodisfaccia, e nelle autocitazioni di Pd V 48 di lei / ... di sopra si favella, e X 31 con quella parte che sù si rammenta.
6. La funzione riflessiva di ‛ si ', chiara in Vn XIX 5 6, XXXIX 2 s'avea lasciato possedere (con ‛ avere ' ausiliare di riflessivo), traspare anche con verbi quali ‛ riposarsi ', ‛ sforzarsi ', ‛ affaticarsi ', e specialmente con verbi che significano ‛ condizione ', ‛ moto ', ‛ cambiamento ', fisico (in XXIII 5 le stelle si mostravano [" apparivano "], XXVI 3; XXVI 7 12 de la sua labbia si mova / un spirito soave; al § 6 5 Ella si va, il Contini [Varianti e altra linguistica, Torino 1970, 162 e 168] sottolinea la " portata ‛ media ' o ‛ deponente ' di si va, azione riflessa sul soggetto, ormai smarrita nel fossile ‛ se ne va ' "; e con ‛ girsene starsi ', ‛ volgersi ', ‛ rivolgersi ', ‛ girarsi ', ‛ trarsi ' [ " venire ", XXIII 12], ‛ convertirsi ', ‛ mettersi ', ‛ cominciarsi ', ‛ levarsi ', ‛ ridursi ', ‛ raccogliersi ', e il generico ‛ farsi ', XXI 2 2 si fa [" diventa "] gentil ciò ch' ella mira) e spirituale (‛ accorgersi ', ‛ maravigliarsi ', ‛ lamentarsi ', ‛ piangersi ', ‛ dilettarsi ', ‛ turbarsi ').
6.1. Nelle Rime, oltre che nella funzione riflessiva (CIV 51 costei ... s'asciuga con la treccia bionda; LXXXIII 132 si fa laudare), ‛ si ' forma sintagmi in ‛ muoversi ', ‛ girarsi ', ‛ convertirsi ', ‛ andarsi ', ‛ venirsi ' (LXXII 1 Un di si venne a me Malinconia), ‛ perdersi ' (" andar perduto "), ‛ appressarsi ', ‛ accogliersi ', ‛ mettersi ', fuggirsi ', ‛ farsi ' (CIV 37 fatta si fu palese e conta), ‛ starsi ', ‛ morirsi ' (cfr. Rime dubbie XIII 1 un che si smore / e va piangendo).
6.2. Nel Convivio, alle poche attestazioni sicure con valore riflessivo (come complemento oggetto - I II 7 sé lodando, discuopre e, discoprendo, si biasima, XI 13 e 18 - o di termine, III VIII 10 alcuno già si trasse li occhi, XIV 8), si affiancano parecchi sintagmi verbali con ‛ si ': ‛ muoversi ', 11 volte; ‛ volgersi ', ‛ volversi ', ‛ rivolgersi ', ‛ rivolversi ', ‛ girarsi ', ‛ transmutarsi ', ‛ mutarsi ', ‛ variarsi ', ‛ dirivarsi ', ‛ crescersi ', ‛ perdersi ', ‛ corrompersi ', ‛ fuggirsi ', ‛ partirsi ', ‛ cominciarsi ', ‛ compiersi ', ‛ condursi ', ‛ generarsi ' (" nascere "), ‛ ingenerarsi ', ‛ terminarsi ', starsi ', ‛ parersi ', ‛ celarsi ', ‛ tacersi ', ‛ maravigliarsi ', ‛ tormentarsi ', ‛ studiarsi ', ‛ accorgersi ', ‛ ausarsi ' , ‛ innamorarsi ', ‛ rimembrarsi ' , ‛ farsi ' (circa 20 volte, con significato di " diventare ", " accadere ": IV XV 18 ciò si fa quando si dice..., e altri, contestualmente vari, in I X 13 soavi orazioni... di lui si fanno, " Si compongono in volgare "; XI 15 La terza setta... si fa [" nasce "] per ... vanagloria; IV I 1 Ne l'amistà si fa [" si forma "] uno di più; XXVIII 5 li si fanno [" vanno "] incontro), con prevalente accezione ingressivo-incoativa del movimento o del cambiamento, fisico o spirituale, del soggetto.
6.3. Ancor più numerosi nella Commedia, questi sintagmi vi ricorrono, però, in attestazioni per lo più singole: oltre a ‛ muoversi ', ‛ (ri)volgersi ', ‛ volversi ', ‛ mettersi ', ‛ drizzarsi ', ‛ levarsi ', ‛ (ri)trarsi ', ‛ fermarsi ', ‛ dileguarsi ', ‛ (di)partirsi ', ‛ porsi ', ‛ parersi ', ‛ tacersi ' (7 volte), ‛ starsi ' (11 volte), ‛ ristarsi ', ‛ rimanersi ', ‛ dormirsi ', ‛ cubarsi ', ‛ morirsi ', ‛ rinascersi ', ‛ fuggirsi ', ‛ venirsi ', ‛ (ri)tornarsi ', ‛ farsi ', ‛ crearsi ' (" nascere ", If XI 63), presenti anche nelle altre opere, vi sono gl'incoativi ‛ imbiancarsi ', ‛ annerarsi ', ‛ abbuiarsi '; i verbi di ‛ moto ', ‛ aggirarsi ', ‛ avventarsi ', ‛ appressarsi ', ‛ affrettarsi ', e i sintagmi verbali - per lo più nel Paradiso -, la cui preziosità è confermata dall'uso in rima, come s'indova, s'inmilla, s'inzaffira, s'inforsa, s'ingrada, s'insapora, s'incinqua, s'immegli, s'addua, s'inluia, s'insempra, s'intrea, s'indraca, s'imborga (nelle altre cantiche, s'abbica, s'incrocicchia, s'adima, s'inurba).
7. Il riferimento al soggetto è esplicito in Vn XXXI 16 69 qual ch'io sia la mia donna il si vede; XXVII 5 14, XIX 8 26, Cv IV Le dolci rime 122, IX 8, XV 12 molti... si credono tutto sapere; If XXXII 130 Tidëo si rose / le tempie a Melanippo; Pg V 135 Salsi colui; XXXI 90, Pd III 108, XIX 39; con ‛ godersi ', in If VII 96, Pd XVIII 1.
7.1. Senza chiaro motivo, ‛ si ' è in proposizioni interrogative indirette e relative indefinite, in Vn II 1 non sapeano che si chiamare; Cv II XIV 6 Quello che Aristotele si dicesse non si può... sapere; III IV 10, If XV 12 qual che si fosse, lo maestro félli; Pg IX 36, Pd III 108 Iddio si sa qual poi mia vita fusi, XVI 44; nella Commedia questo uso è costante solo con ‛ essere ' (v. 8.)..
8. ‛ Essersi ' è tipico di definizioni e di elenchi (Vn XVI 2, 3, 4 La prima... la seconda... la terza... si è che...; Cv IV XXV 4 l'una si è stupore; l'altra si è pudore; la terza si è verecundia; I IV 9, II X 3, III II 10 Lo loco... si è la mente, e altri 65 luoghi, compreso il dubbio IV VIII 7 si è ciò falsissimo, secondo l'ediz. Simonelli, ove la '21 e Busnelli-Vandelli recano, forse giustamente, sì).
‛ Aversi ' è mediale in Vn XXI 5 Questo sonetto si ha tre parti; Cv IV III 5 la prima parte... si ha due membri (sempre secondo l'ediz. Simonelli; le altre leggono sia); invece, impersonale, in IV V 4 la ottima disposizione... si ha [" c'è ", ediz. Simonelli; le altre leggono sia] quando..., IV XXV 7; intransitivo in Vn XLI 6 lo nostro intelletto s'abbia [" si comporti "] a quelle... anime sì come l'occhio... a lo sole.
‛ Convenirsi ', personale in Vn II 3 la guisa che a la sua... etade si convenia, è impersonale in XIX 1 parlare di lei non si convenia, e 22, XXVIII 2 (si converrebbe... converrebbe), XXXIV 1, XXXVIII 4, in circa 45 luoghi del Convivio (I I 17 si conviene e dire e operare) e, nella Commedia, in If III 14, IV 91 e altre 15 volte, di cui 9 nel Paradiso (in If XV 66 si disconvien). ‛ Confarsi ', in If XXXIV 33 e Pg XXI 15; ‛ pertenersi ', Vn XII 16 e Cv II XI 9.
9. In sintagmi verbali con valore reciproco, ‛ si ' è in Vn XIV 7 si gabbavano di me con questa gentilissima; XXIX 2, XIII 6, 8 7 e 10, con ‛ accordarsi '; Cv II XIII 9, con ‛ somigliarsi '; If VII 28 Percoteansi 'ncontro, 33 e 63; XXII 39, XXV 103 Insieme si rispuosero a tai norme; Pg XXXIII 89 quanto si discorda / da terra il ciel (cfr. XX 147); XXVII 69.
10. Tra le circa 230 attestazioni di ‛ si ' nel Fiore (5 in enclisi: CII 11 si fa... / e fassi, LVIII 14 e CLXXXIV 5 guardisi), cfr. quelle del nesso ‛ si ne ', in XCIII 7 si ne sta, CXXXV 11 si n'è accorto, e, in CXLII 7 se raccomanda, l'uso di ‛ se ' proclitico. Cfr. anche CLXXV 2 sì che l'uomo avveder non sin potesse, " non se ne " potesse accorgere.
‛ Si ' è in sintagmi impersonali passivi (XXI 3 cantar... per me non si poria), riflessivi (XLIII 5 si specchieria, CLXX 5 si piace) e mediali, con ‛ partirsi ', ‛ mettersi ', ‛ fidarsi ', ‛ farsi ', e ‛ fuggirsi ', ‛ trarsi ', ‛ trovarsi ', ‛ tornarsi ', ‛ starsene ', ‛ venirsene ', ‛ andarsene ', e ‛ muoversi ', ‛ venirsi ', ‛ levarsi ', ‛ tacersi ', ‛ parersi ', ‛ rimanersi ', ‛ dolersi ', ‛ inorgoglirsi ', ‛ appacificarsi '.
‛ Essersi ' è nell'interrogativa indiretta di XXXIII 13 Non sa che mal si sia, e forse nella definizione di CLVII 1 Donar di femina si è gran follia, e 11; ‛ aversi ', in XI 10 e CXCVI 3 sed e' la s'ha [la virtù ]; ‛ tenersi ' significa " resistere " in CCXIV 12, " dipendere " in CXXXVIII 12 Il fatto suo si tien... a voi. Valore reciproco è osservabile in CCVI 12-13 si legaro / di non partirsi, e 14 si fidanzaro.
11. Tra i 18 sintagmi con ‛ si ' del Detto - in rima -, oltre a si parte, si lieva, e se ne torna, si notino, altrove non attestati, vv. 40 s'adona, 50 s'inama, 174 s'abbella, 386 s'inanima. Impersonale, v. 441 s'oda.
12. Di ‛ sé ', riferito più spesso a sostantivo singolare che plurale, le attestazioni sono 11 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, 141 nel Convivio e 206 nella Commedia. In poesia, ‛ sé ' è in sede tonica del verso (Vn XXVI 12 10, XXXIII 8 21 partendo sé da la nostra veduta; Rime CIV 53 mirando sé ne la chiara fontana).
12.1. Nella Commedia le attestazioni di ‛ sé ' (in Pg VII 10 è in rima con fé, come in Fiore XLII 13) sono per lo più di fronte a trisillabo finale di verso (If VIII 13, XVII 105 sé raccolse, XVIII 99 'n sé assanna, Pg XIV 72 a sé raccolta: la dieresi dopo ‛ sé ' è costante, tranne in Pg VIII 94 a sé il trasse, e Pd VII 32) e a pentasillabo finale di verso, a volte in coincidenza con la cesura (If XI 43 qualunque priva sé del vostro mondo; XXIII 87 poi si volsero in sé, e dicean seco; Pg I 3 che lascia dietro a sé mar sì crudele; XXI 44 di quel che il ciel da sé in sé riceve, con ‛ sé ' anche di fronte a trisillabo finale, come in XXV 75, Pd XIX 51 che non ha fine a sé con sé misura).
12.2. A ‛ sé ' si affianca il possessivo ‛ suo ' nel seguito del verso, in If XIX 36 da lui saprai di sé e de' suoi torti; XXII 51 distruggitor di sé e di sue cose; Pd VII 27 dannando sé, dannò tutta sua prole, e altrove.
12.3. ‛ Sé ' occupa il culmine ritmico del verso, in If XXI 96 veggendo sé tra nemici cotanti; XXXIV 73 appigliò sé a le vellute coste; Pd XXI 81 girando sé come veloce mola; XXVIII 7, XXX 68.
13. Nelle scarse attestazioni della Vita Nuova s'intravvedono i moduli dell'uso di ‛ sé ', nei sintagmi ‛ per sé ' (di chiara tradizione scolastica; XXV 1 dico d'Amore come se fosse una cosa per sé... Amore non è per sé sì come sustanzia, e 2), ‛ quanto a sé ' (III 3 pareami con tanta letizia, quanto a sé, che mirabile cosa era), ‛ avere in sé ' (XXXIX 3 tanto dolore avea in sé alcuno pensero, XLI 2).
Nelle Rime le attestazioni di ‛ sé ' sono addensate nelle canzoni CVI, LXXXIII, e anche CIV e CXVI; ‛ per sé ' è in LXXX 18 per vederli [gli occhi] per sé [" da sé sola "] quando le piace; XXXIII 125, Rime dubbie XX 3 e XXX 24; ‛ avere in sé ', in LXXXVI 3 l'una ha in sé cortesia e valore; in contrasto con ‛ altrui ', in CVI 126 Così altrui e sé concia l'avaro.
Nel Convivio, nelle analisi di elementi e questioni, sono attestati ‛ per sé ' (25 volte: I II 4 qualunque cosa è per sé da biasimare; III 2, III XV 4 questa è per sé, e non per altri, IV XVIII 2); ‛ in sé ' (III VII 1 'l suo bene è grande in sé, IX 9, XII 12 perfettissimamente in sé la vede e in sua essenzia); ‛ quanto in sé ' (III Amor che ne la mente 78 quanto in sé, non si turba già mai); ‛ quanto a sé ' (II III 13); ‛ avere in sé ' (II XIII 17 e passim), in contrasto con ‛ altrui ' (IV XXVII 3 la dolcezza del suo frutto e a sé e ad altrui sia profittabile... non pur a sé ma altrui essere utile, 4, 5, 6 e 12).
14. Come complemento oggetto, ‛ sé ' precede per lo più il verbo da cui dipende (cfr. Cv I II 6 non sapere ben sé menare, e sé biasimando; II 7 sé lodando; II V 10 da lui si parte... e con lui sé unisce; IV Le dolci rime 65 par che sé offenda), ma lo segue in I II 7 Lodare sé è da fuggire, XII 11, XIII 6, III VIII 19 (due volte), IV XXII 8 amando sé; con forte rilievo, III XII 7.
14.1. Come in latino, ‛ sé ' è all'inizio di frase oggettiva, di cui è soggetto, in I II 6 approva sé conoscere lo suo difetto, appruova sé non essere buono; VIII 5 mostra... sé essere amico; XII 11, III XI 5 disse sé essere non sapiente.
15. La reciprocità è espressa da ‛ intra sé ', in Cv I V 13, III II 12, XI 12 la vera amistà de li uomini intra sé; IV I 2.
16. ‛ Sé stesso ' è in Vn XIX 2 la mia lingua... come per sé stessa mossa; XXXV 3 quasi come di sé stessi avendo pietade; in 5 luoghi del Convivio (IV II 18 rivolgendosi sovra se stessa e di se stessa innamorando) e in 15 della Commedia (If XII 14 quando vide noi, sé stesso morse; Pd VII 92 sé isso, in rima).
17. ‛ Se medesimo ' è in Vn XXIX 3 [il tre] per se medesimo fa nove; Rime XC 35, CXVI 34 vaga di se medesma andar mi fane; in 21 luoghi del Convivio (I II 5, II V 11 la luce che solo se medesima vede compiutamente) e 5 della Commedia, di cui 3 di fronte a bisillabo finale di verso (Pg XVII 57 e col suo lume sé medesmo cela, Pd XXIII 69, XXVIII 135) e 2 dopo monosillabo iniziale di verso (If VIII 63 in sé medesmo si volvea co' denti, XVIII 105).
18. Tra le scarse ricorrenze nel Fiore, ‛ sé ' è in rima in XLII 13; ‛ avere in sé ' è in LXXI 6 tanto non avrebbe in sé bellezza; per il rilievo nel verso, cfr. CXIV 10 per la fede e sé arare, e 12, LXXX 5 e me e sé governa co' sembianti.
Nel Detto, ‛ sé ' è al v. 271 Gelosia ha 'n sé gina / di tormene segina.