SICCHE O SI CHE?
La grafia corretta di questa congiunzione è sicché, con ➔univerbazione e ➔raddoppiamento sintattico
Andò verso le librerie e la vastità delle vetrine lo trattenne un momento sicché poté recuperare per decidere qualcosa (P. Volponi, La strada per Roma)
La grafia separata sì che è da considerarsi di uso antiquato, con un’ampia presenza nella tradizione letteraria dei secoli scorsi
Tu ci hai dotati del funesto istinto della vita sì che il mortale non cada (U. Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)
Sì che con grafia separata può corrispondere anche all’unione dell’avverbio sì e della congiunzione che, con il valore di ‘è certo che’
E lì sì che l’ho riconosciuta (S. Veronesi, Caos calmo).