SICCIO Dentato
L. Siccius (alcune fonti meno bene Sicinius) Dentatus, il leggendario Achille romano. Egli era plebeo e assertore dei diritti della plebe e gl'invidiosi magistrati patrizî cercarono perciò di perderlo esponendolo ad imprese pericolose. Ciò sarebbe accaduto nella guerra contro gli Equi del 455; ma S. riuscì a salvarsi ed eletto tribuno della plebe per l'anno successivo, fece condannare il malvagio console Romilio. Altri narravano invece che i decemviri del secondo collegio incaricarono i suoi stessi soldati di ucciderlo. Egli soccombette dopo eroica difesa e i suoi assassini tornarono dicendo che egli era caduto in un'imboscata. Ma i soldati inviati a seppellirlo dalle tracce della lotta intuirono la verità, e il misfatto accrebbe l'odio contro i decemviri, che esplose poco dopo nella rivolta.
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II A, col. 2189; G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, p. 45.