SICHOTA-ALIN (A. T., 84-85 e 103-104)
Catena montuosa dell'Asia orientale, che si eleva fra il Canale di Tartaria e il Mar del Giappone a levante, e la piana del basso Amur e l'Ussuri a ponente, con decorso leggermente arcuato, in direzione generale SSO.-NNE. Ha una lunghezza di oltre 1300 km.; le sue altezze medie stanno fra 640 e 850 m.; le massime si tengono fra 1000 e 1450 m. Presenta forme per lo più attenuate, di paesaggio maturo, con versanti dolci e valli impaludate; rari i dirupi e le gole, tranne dal lato costiero.
La catena è costituita in prevalenza da scisti, arenarie e rocce eruttive di varia età. Sembra che siano da attribuirsi al precambrico i più antichi gneis e scisti cristallini, con quarziti e calcari marmorei, e i graniti ad essi collegati. Incerta è la presenza del paleozoico, tranne che nella regione di Vladivostok, dove si hanno calcari, arenarie e scisti con fauna marina permocarbonica. Nella parte meridionale della catena, si sono riscontrati calcari marmorei, almeno in parte permocarbonici, che per lo più formano cime e giacciono in posizione anormale sopra una serie scistoso-arenacea. Questa serie, prima attribuita al devonico e al carbonico, si ritiene ora equivalente alla formazione triassico-giurassica siberiana dell'Angara; nella parte superiore contiene, come essa, intercalazioni di carbone, che nella regione meridionale dell'Ussuri e presso Vladivostok sono industrialmente coltivabili. Tale serie mesozoica (che all'estremo sud comprende anche terreni triassici marini) è molto estesa nel Sichota-alin; comprende anche rocce eruttive (massime porfidi, diabasi, porfiriti e loro tufi) e insieme con esse fu corrugata nell'orogenesi cretacica in fitte pieghe compresse e fagliate, con accavallamenti che nella parte meridionale acquistano carattere di vere coltri. Al corrugamento seguirono nel Cretacico e nel Terziario antico eruzioni di andesiti e melafiri, nel Terziario recente e nel Quaternario grandi eruzioni basaltiche, collegate con parziali dislocazioni e movimenti verticali in vario senso. Nella zona occidentale si hanno sedimenti continentali terziarî con notevoli banchi di lignite, probabilmente deposti in bacini lacustri miocenici.
Si coltivano miniere d'oro, rame, zinco e piombo argentifero.
Bibl.: Demikowski, Tokarski, Novak, Wiss. Ergebnisse der Expedition nach dem Sichota-alin, in Anzeiger d. Ak. d. Wiss. Krakau, mat.-nat. Kl., n. 6 A (1912); Weigel, Über einige Erzlagerstätten am Sichota-alin, in N. Jahrb. f. Min., XXXVII (1914).