SICONE (Σίκων)
È probabilmente lo scudiero di Laio, e compare su un cratere a calice a figure rosse, datato al 440 circa a. C., del museo di Adria. La scena rappresenta verosimilmente l'uccisione di Laio da parte di Edipo, ma gran parte della composizione è andata perduta. Di S. restano parte della testa, con copricapo di pelo a cono, del dorso e del braccio destro con la mano. S. è un nome tipico degli schiavi, testimoniato anche epigraficamente (I. G., ii, 3, 4115; ii, 2, 834 c, ii, p. 531; ii 4 Suppl., 1035 b, 4; v, 2, 31, 7).
Bibl.: Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 882, s. v.; Zwicker, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 2527 s., s. v.; G. Riccioni, in Riv. Ist. Arch. St. Arte, N. S., VI, 1956-57, p. 53, fig. 43; id., Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, 28, 1957, p. 50, tav. 42.