• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SICULI

di Francesco Ribezzo - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SICULI

Francesco Ribezzo

. Partendo dai dati tradizionali, in parte derivanti da elementi reali e di età protostorica, in parte tenacemente aderenti ancora in età storica a elementi topografici e demografici estesi dal Lazio al Bruzio, dal Piceno alla Penisola Salentina, l'identità etnografica dei Siculi, ricordati sin da età omerica sul continente con quelli sopravvissuti alla colonizzazione greca e alla dominazione di Siracusa, non veniva negata dagli storici dell'antichità come Ellanico e Tucidide, anche perché, secondo la tradizione localmente raccolta dai primi Italioti, i Siculi di Sicilia sarebbero passati nell'isola non molto prima del 1000 a. C. A dimostrazione di questo assunto, gli antichi, oltre ad altri elementi reali, in parte identificabili dal punto di vista paletnologico e archeologico, possedevano prove dedotte dalle affinità dialettali.

Poiché le parole o forme sicule tramandate dai raccoglitori risultano linguisticamente italiche, conclusione scientificamente sicura è che nei Siculi stessi del continente e già prima del 1000 a. C. si trattava o di indo-europei italici o di indigeni di età neolitica italicizzati.

Problema più difficile è se i Siculi italici passati nell'isola riuscirono a coprire con uguale densità demografica tutta la Sicilia e se la tradizionale distinzione tra la zona geografica dei Siculi nella parte orientale e quella dei Sicani a occidente del fiume Imera, oltre che sulle differenze di ordine civile, politico e culturale indicate dai logografi, non si fondasse anche su una differenza nella struttura demografica e linguistica dei Sicani, determinata dalla sopravvivenza di strati sociali non ancora perfettamente assimilati della popolazione preitalica dell'isola. Oltre agli elementi di prova tratti dal culto e dal costume, dalla localizzazione da Antioco di Siracusa qui più espressamente ricordata della leggenda e dell'arte minoica ed eventualmente anche dall'archeologia preistorica, un'iscrizione su lamina d'oro in alfabeto lineare affine, ma non identico, a quello delle iscrizioni cretesi, scoperta, più di mezzo secolo fa, a Comiso e ora nel museo di Siracusa, starebbe a favore di questa ipotesi.

Il problema linguistico della Sicilia preellenica sta dunque tutto nella possibilità di poter discernere, sia nelle iscrizioni, sia nelle glosse, sia nei relitti di ordine lessicale e toponomastico, tra elementi italici ed elementi anitalici.

All'unica iscrizione sicula conosciuta prima del 1900, quella incisa in giro sull'obba o askos di Centuripe, ora nel museo di Karlsruhe, si sono aggiunte in seguito due brevi e monche iscrizioni su tegoli rinvenuti negli strati superficiali dei cumuli di macerie ancora inesplorati di Adernò, editi dall'Orsi, e ultimamente quella scoperta da Costantino Bergamini a Sciri Sottano (Caltagirone). Parole indubbiamente italiche sono nell'iscrizione di Centuripe: maru, apposto al nome e patronimico del donatore o dedicante (cfr. umbro-etr. marō "maggiorente, magistrato, sacerdote", gr. -μωρος, a. irl. mar, mor "grande", sic. Maroneus mons "il monte più alto dell'isola, le Madonìe"); esti, lat. est; emponitanto(-m) eredes "imponitanto heredes" e certamente italiche sono le forme in -am e in -om, desinenze rispettivamente di accusativo sing. di tema in -a e di neutro di tema in -o (stainam, durom, velhom).

In uno dei due tegoli di Adernò s'individuano le parole reses, anires, probabile nominativo in -s o anche gen. sing. in -es di nomi proprî, ma questo non sappiamo se di tipo indoeuropeo o etruscomediterraneo. Più complicato è il giudizio sulla lingua dell'iscrizione di Sciri, forse in zona ancora mistilingue prima dell'occupazione di Siracusa nel sec. VI o V a. C. e che sarà meglio riservare ai progressi dell'analisi.

Delle glosse, le più sono anteriori alle più antiche relazioni dell'isola con Roma, anche perché derivano dai comici di Siracusa del sec. VI a. C., p. es.: ὀγκία, lat. uncia; ἀρβίννη, lat. arvina; μοῖτον, lat. mutuum; κάρκαρον, lat. carcer; κάτινος, lat. catīnum; λέπορις, lat. lepus; λίτρα, lat. lībra da indoeur. *'līdhrā. Elementi italici nella toponomastica sono, p. es.: Centu-ripae, lat. centum; Δάγκλη, (Zancle) δάγκλον "falce"; Αἴτνη "Monte Fuoco, Etna", gr. αἴϑω, lat. aedes "focolare, casa"; Γέλα, fiume e città, γέλα = lat. gelu; Παλικοί, lat. palus. Nell'onomastica eminentemente italico è il nome del duce dei Siculi Δουκέτιος, lat. dux, dūco, e italico il formante -lo di Siculi (Σικελοί), cfr. Rutuli, ecc.

Ma infinitamente più numerosi sono nella toponomastica e forse nell'onomastica i residui di lingua mediterranea. Su ciò si è creata oggi un'intera letteratura (Holm, Pais, Scala, Ribezzo, Trombetti, Sergi). Qualche relitto si trova ancor oggi nella nomenclatura geofisica del terreno e in qualche termine della flora (sicil. alastra, lig. lastra "ginestra").

Bibl.: Sulla lingua dei S. e sui suoi resti (iscrizioni, glosse, nomi locali, relitti) vedi ora il materiale e la bibliografia raccolta da J. Whatmough, The Prae-Italic Dialects of Italy, Cambridge Mass. 1933, II, pp. 431-500, e aggiungi F. Ribezzo, L'iscrizione sicano-italica scoperta a Sciri, in Rivista indo-greco-italica, XVII (1933), p. 197 segg.; cfr. II, p. 143 segg.; VII, p. 221 segg.; VIII, p. 265; XI, p. 246 segg.; XII, p. 196; XIV, p. 59 segg.; XVI, p. 27 segg. (ivi è contenuta la bibliografia più importante delle varie questioni).

Vedi anche
Sicani Antichissima popolazione che in età storica abitava la Sicilia centro-meridionale e sud-occidentale. Già presenti in Sicilia anteriormente all’arrivo dei Siculi (giunti dalla penisola sul finire del 2° millennio a.C.), sarebbero stati da questi sospinti verso Occidente. Nel corso dell’età del Ferro la ... Centuripe Comune della prov. di Enna (fino al 1863 Centorbi; 173 km2 con 5720 ab. nel 2008).  ● La cittadina di origine sicula, fu presto ellenizzata e dal 4° sec. a.Centuripe entrò nell’orbita di Siracusa, godendo di grande floridezza in età ellenistica e romana attestata da importanti vestigia. Siracusa Comune della Sicilia sud-orientale (204,1 km2 con 123.595 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. La città, nel suo nucleo originario continuativamente abitato dal 14° sec. a.C., occupa l’isola di Ortigia (alla quale l’insediamento si ridusse e rimase circoscritto fino alla fine dell’Ottocento), unita ... indoeuropeo Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici e lessicali tali da rendere legittima l’ipotesi di una fase precedente in cui queste lingue fossero ...
Tag
  • COLONIZZAZIONE GRECA
  • ANTIOCO DI SIRACUSA
  • PENISOLA SALENTINA
  • ETÀ NEOLITICA
  • PALETNOLOGICO
Altri risultati per SICULI
  • Siculi
    Enciclopedia on line
    (gr. Σικελοί) Antica popolazione, già stanziata attorno al 1000 a.C. nella Sicilia orientale e dall’8° sec. in poi soggetta a pressione e conquista da parte dei coloni greci. I tentativi di affrancamento, come quello guidato da Ducezio nel 5° sec., non ebbero esito duraturo. Secondo molti studiosi, ...
Vocabolario
sìculo
siculo sìculo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Sicŭlus]. – 1. agg. Relativo o appartenente ai Siculi, antica popolazione già stanziata intorno al 1000 a. C. nella Sicilia, soprattutto orientale: la civiltà s.; la lingua s., la lingua indoeuropea...
òpico
opico òpico agg. e s. m. [dal gr. ᾿Οπικός, pl. ᾿Οπικοί e Οπικες, lat. Opĭcus] (pl. m. -ci). – Relativo o appartenente alla popolazione indoeuropea degli Opici, che anticam. abitavano la Campania prima della conquista romana, ed erano affini...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali