sicurare
Con il valore di " salvaguardare ", " tutelare " da un pericolo, è usato da Beatrice allorquando questa, formulando con maggior chiarezza di termini un quesito postole da D., pone la questione se, in cambio di un voto non adempiuto, compiendo un atto gradito a Dio ma diverso da quello contenuto nel voto, si può mantenere la promessa di quel tanto che basti a " garantire " l'anima da ogni contestazione di fronte al tribunale di Dio: Tu vuo' saper se con altro servigio, / per manco voto, si può render tanto / che l'anima sicuri di letigio (Pd V 15).
In senso più limitato vale " promettere l'impunità " a un imputato o a uno sbandito mediante la concessione di un salvacondotto (o " sicurtà "); con questo significato compare nella domanda rivolta alla Baronia da Amore, il quale, veduto Falsembiante, chiede: Chi l'ha tolto a sicurare? (Fiore LXXIX 14), cioè " chi gli ha dato garanzia? ", " fatto malleveria? ".