siddha
<sìddha> voce sanscrita, usata in it. come agg. e s. f. – Antica scuola medica originaria del Sud dell’India, i cui principi e dottrine presentano strette somiglianze con l'ayurveda, più praticato nel Nord dell'India. Particolarmente diffusa nelle regioni meridionali dell'India, nello Sri Lanka e in Malesia, essa deve le sue origini alla cultura dravidica del periodo prevedico. Il sistema s., associato al culto di Shiva, è di natura essenzialmente terapeutica; la sua farmacopea si serve di prodotti vegetali (Thaavaram), animali (Jangamam) e minerali (Thaathu). La terapia s. attribuisce uguale importanza a corpo, mente e spirito, e il suo scopo è ripristinare l'equilibrio tra corpo e mente. La dieta e lo stile di vita rappresentano i fattori principali sia nel mantenimento dello stato di salute sia nella cura delle malattie. Il percorso s. è definito come pathiam e apathiam, essenzialmente un elenco di «si deve fare» e «non si deve fare». Il metodo diagnostico si basa sull'acume del medico e comprende il conto delle pulsazioni e l'esame di pelle, occhi, lingua, saliva, feci e urine. In India la medicina s., chiamata anche medicina Tamil, è riconosciuta dal ministero della Salute e del welfare familiare come disciplina medica complementare. Nei paesi occidentali, Italia compresa, la terapia s. si è diffusa nel primo decennio del 2° sec. soprattutto come disciplina yoga (siddha yoga).