GIEDION, Siegfried
Storico dell'architettura, nato a Praga il 14 aprile 1888 da famiglia svizzera, morto a Zurigo il 9 aprile 1968. Si diplomò in ingegneria presso la Technische Hochschule di Vienna nel 1913 e proseguì gli studi dedicandosi alla storia dell'arte prima a Zurigo e poi a Monaco di Baviera, dove seguì gli insegnamenti di H. Wölfflin, pubblicandovi nel 1922 la tesi di dottorato, dal titolo Spätbarocker und romantischer Klassizismus. Si occupò soprattutto dell'architettura contemporanea, e ricostruì dall'interno le vicende del ''movimento moderno'', proponendole come frutto delle nuove istanze morali e delle rinnovate possibilità offerte dagli ingegneri agli architetti. Di queste ultime sottolineò l'importanza in Bauen in Frankreich: Eisen, Eisenbeton (1928). Nello stesso anno fondò con Le Corbusier e altri i Congrès Internationaux d'Architecture Moderne (CIAM), di cui rimase segretario generale sino al 1956. Chiamato nel 1937 ad Harvard presso la facoltà di Architettura diretta da W. Gropius, vi scrisse il suo testo di maggior fortuna, Space, time and architecture: The growth of a new tradition (1941; trad. it., 1954), più volte ristampato e ampliato, incentrato sulla nozione di spazio-tempo, sulla continuità dell'architettura moderna con il passato e sullo specifico ruolo innovatore delle personalità di F. L. Wright, Gropius e Le Corbusier.
Il ruolo della società industrializzata nel rinnovamento delle forme fu poi sottolineato nel lavoro nato dal suo secondo soggiorno americano, Mechanisation takes command: A contribution to anonymous history (1948), cui seguì Walter Gropius, Mensch und Werk (1954; trad. it., 1954), e una raccolta dei suoi saggi principali dal 1937, Architektur und Gemeinschaft. Tagebuch einer Entwicklung (1956; trad. it., 1961). La coppia di volumi dedicata alla ricerca dei rapporti spaziali nell'arte agli albori della storia, The eternal present: the beginnings of art (1962; trad. it., 1965) e The eternal present: the beginnings of architecture (1964; trad. it., 1969), conclude il suo studio sulla continuità dello sviluppo nell'arte, vista attraverso la selezione di fatti da lui individuati come "costitutivi" e "transitori".
Bibl.: M. Tafuri, Teorie e storia dell'architettura, Bari 1968, pp. 179-82, 184-85; P. Hofer, V. Stucky, Hommage à Giedion: Profile seiner Persönlichkeit, BasileaStoccarda 1971; Siegfried Giedion: un progetto storico, num. mon. di Rassegna, 8 (1979), 25/1; M. L. Scalvini, M. G. Sandri, L'immagine storiografica dell'architettura contemporanea da Platz a Giedion, Roma 1984, pp. 126-48, 157-58, 198-200; S. Georgiadis, S. Giedion. Eine intellectuelle biographie, Zurigo 1989.