LENZ, Siegfried
Scrittore tedesco, nato a Lyck (Prussia Orientale) il 17 marzo 1926. Autore assai produttivo, ha svelato una felice vena ironico-satirica, non sempre però rasserenante, in particolare in alcune serie di racconti e di brevi prose legate alla perduta terra d'origine (la Masuria, oggi polacca) e alla nuova terra d'elezione (Amburgo e il Nord marinaro): così per es. le raccolte So zärtlich war Suleyken (1955), Lehmanns Erzählungen oder So schön war mein Markt (1964), Leute von Hamburg (1968), Einstein überquert die Elbe bei Hamburg (1975).
Più insistente, e quindi più caratterizzante, è però l'opera d'impegno critico frontale, specie in alcuni romanzi che, pur nel variare delle tematiche e persino delle prospettive, sono associabili sotto il comune denominatore della protesta etica, non gridata ma ugualmente decisa, che appare tanto più profonda per quanto irrisolta verso esiti positivi. La preoccupazione più costante è per la libertà, di cui troppo facilmente, anche in situazioni storiche difformi, l'uomo è privato, senza poterne godere neppure nel foro interiore che è anch'esso riflesso di una realtà sovraindividuale coinvolgente senza residui. Es waren Habichte in der Luft (1951), Duell mit dem Schatten (1953), Der Mann im Strom (1957), Brot und Spiele (1959), Stadtgespräch (1963) sono le tappe per cui è passato l'amaro moralista L. prima di esprimersi al meglio in Deutschstunde (1968, trad. it. Milano 1973), ampia disamina degli effetti alienanti della seconda guerra mondiale e critica aperta al senso del dovere, di cui i tedeschi menano vanto ma che può essere premessa ad atteggiamenti disumananti. Il successivo Das Vorbild (1973) sembra aprire almeno uno spiraglio, individuando, sia pure al di fuori di schemi prefigurati ed esaltanti, la proponibilità di un modello di vita; ma è anch'esso, semmai, un modello legato al tempo e senz'altro non valido al di là di esso. Con minore insistenza L. ha lavorato anche per il teatro, focalizzando il tema della libertà e della colpa di fronte a un potere politico che è sempre prevaricante e quindi incapace di dare sicurezze che siano eticamente fondate. Ciò risulta in particolare nel dramma Zeit der Schuldlosen (1962), parabola cruda e tragica che abilmente fa dell'assurdo una delle prime componenti di veridicità storica.
Bibl.: Interpretationen zu S. Lenz, a cura di un gruppo di lavoro, Monaco 1969; H. W. Weber, S. Lenz. Mensch, Gesellschaft und Natur, Princeton 1970; Der Schriftsteller S. Lenz, a cura di C. Russ, Amburgo 1973; T. E. Reber, S. Leniz, Berlino 1973; U. Arese Isselstein, S. Lenz - Lezione di tedesco, in Il romanzo tedesco del Novecento, Torino 1973; W. J. Schwarz, Der Erzähler S. Lenz, Berna-Monaco 1974; H. Pätzold, Theorie und Praxis moderner Schreibweisen. Am Beispiel von S. Lenz und Helmut Heissenbüttel, Bonn 1976.