sifone
sifóne [Der. del lat. sipho -onis, dal gr. síphon -onos "tubo"] [MCF] Nelle costruzioni idrauliche, condotto che porta un liquido da un serbatoio a un altro situato in basso, toccando peraltro quote maggiori di quella del pelo liquido del serbatoio a monte (fig. 1); perché si stabilisca una corrente liquida, il s. dev'essere adescato, creando una depressione a valle affinché il liquido sormonti la detta quota superiore, a, dopo di che la corrente si mantiene fino a quando il livello del liquido scende alla quota b di attacco del condotto; se il serbatoio in alto è rifornito in continuazione e quello in basso è svuotato in continuazione, la corrente è permanente. Questo dispositivo ha molte e importanti applicazioni (scarico automatico o su comando di serbatoi, travaso di liquidi tra serbatoi, ecc.). Un tipo particolare è quello che si ha quando la conformazione è tale che il livello dell'acqua nel serbatoio alto può superare la quota più alta del gomito del tubo verso il serbatoio basso, a; il s. allora s'adesca da sé (fig. 2) e il livello diminuisce; quando questo scende al di sotto della quota b d'attacco del condotto, la corrente s'interrompe, e così via (s. intermittente). ◆ [GFS] Nell'idrologia, cavità naturale in una massa calcarea o dolomitica comunicante con l'esterno mediante uno o più condotti a gomito, prima salienti e poi discendenti, in modo da realizzare un s. intermittente.