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UNDSET, Sigrid

di Giuseppe GABETTI - Enciclopedia Italiana (1937)
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UNDSET, Sigrid

Giuseppe GABETTI

Scrittrice norvegese, nata a Kallundborg in Danimarca il 20 maggio 1882. Insignita col premio Nobel 1928, vive a Lillehammer.

Già nelle prime opere - nel romanzo Fru Marta Oulie (1907), nelle novelle della raccolta Den lykkelige Alder (1908) è notevole il calore umano con cui la grigia vita del mondo piccolo-borghese - sospesa fra le vaghe indefinite aspirazioni dell'anima e l'indifferente monotonia della quotidiana realtà - è rivissuta in intime aderenze di analisi psicologica. Se ne trae l'impressione d'una vita che urge verso la realtà e non piega, anche se è costretta a rimanere sempre allo stato di aspirazione, di "Sehnsucht": il romanzo Jenny (1911), nato dall'esperienza d'un soggiorno in Italia che la Undset compié in quell'anno, è invece il momento in cui tutte le forze contenute, compresse, irrompono e traboccano. E il romanzo è caldo, colorito, estroso, perché il desiderio di vivere, il pulsare del sangue, le esigenze dei sensi nel loro tumultuare incomposto rompono gli argini; ma la vita vi diventa, al tempo stesso, problematica. I contrasti fra gli impulsi del sentimento e i doveri morali nella realtà dell'esistenza si appesantiscono. Solo sulla via del dovere Rose nel nuovo romanzo Vaaren (1914) ritrova la "vera primavera" nella propria anima; e dalle novelle della raccolta Fattige Skjœbner (1912) a quelle delle raccolte Splinten af Troldspeilet (1917) e De kloke Jomfruer (1918) l'evoluzione della Undset è tutta lineare in questa direzione. La simpatia umana verso chi erra e soffre vi si fa sempre più profonda, quanto più il sentimento della serietà della vita vi si fa più grave e consapevole.

Intanto la Undset si era sposata con il pittore A. S. Svarestad (il matrimonio fu sciolto nel 1925) e le esperienze della madre si erano venute aggiungendo a quelle della donna. E a poco a poco nell'anima della scrittrice venne maturando una nuova crisi eticoreligiosa che sboccò nella definitiva conversione al cattolicismo, avvenuta a Montecassino nel 1926.

Già in passato la Undset si era volta con predilezione al mondo della saga (Fortœllinger om Viga-Ljot og Vigdis, 1909; Kong Artur og ridderne af det rund bord, 1915): ora l'intensità e assolutezza della propria esperienza interiore, l'isolamento che derivò verso l'ambiente che immediatamente la circondava, la spinsero a cercarsi in epoche più lontane della storia un mondo più affine alla nuova condizione del suo spirito. E dinnanzi alla sua fantasia, l'antica Norvegia cattolica del'300 risorse con i suoi costumi, con i suoi problemi religiosi e morali, persino, in parte, con la sua lingua, nei due vasti cicli di romanzi Kristin Lavransdatter (1920-22) e Olav Audunssön (1925-27). Il primo, che riflette il processo interno di conversione ancora in svolgimento, è il più ricco e caldo di umanità per il profondo amore alla vita che lo ispira. Il secondo, che rispecchia la serenità della conquistata nuova visione della vita, è più alto di tono e raggiunge - specialmente nelle ultime due parti della tetralogia - momenti di alta spiritualità e di quasi estatica poesia. Ma nell'uno e nell'altro la verità delle passioni, la plasticità delle figure, l'evidenza delle rappresentazioni trovano nel calore umano della parola espressioni di rara potenza: con un'eccezionale vastità di umana esperienza e con genialità di poetico intuito, un'anima di donna vi parla dalla profondità del suo cuore.

Dopo un periodo di attività riflessiva, contrassegnata da scritti di carattere prevalentemente educativo o autobiografico (Katolsk Propaganda, 1927; Etaffer, 1929-1932, ecc.), la Undset è tornata negli ultimi anni al romanzo di vita contemporanea (Gymnadenia, 1929; Ida Elisabeth, 1932, ecc.); e i modi dello stile, il senso della realtà, la corposità dell'immagine, la predilezione per i conflitti umani di elementare intensità, dànno una inconsueta forza anche a questa sua nuova opera, sebbene la più grigia materia e il tono più uniforme della modema realtà borghese impaccino a tratti il libero movimento della fantasia.

Bibl.: J. Bing, S. U., Oslo 1924; H. I. Haffner, Forsök til en Sigrid Undset Bibliografi, Oslo 1932.

Vedi anche
Bjørnson, Bjørnstjerne Bjørnson, Bjørnstjerne. - Scrittore norvegese (Kvikne, Hedmark, 1832 - Parigi, 1910). Studiò dapprima a Molde e poi nella capitale, dove conobbe Ibsen, Vinje e J. Lie, ma li lasciò ben presto per passare a occuparsi di letteratura, di teatro e di giornalismo militante. Redattore e critico teatrale del ... Hamsun, Knut Hamsun ‹hàm-›, Knut. - Pseudonimo del romanziere e poeta norvegese Knut Pedersen (Lom, Gudbransdal, 1859 - Nørholm 1952). Tra i maggiori rappresentanti del neoromanticismo a cavallo del secolo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1920, dalla sua narrativa, articolata spesso sul contrasto ... Lagerlöf, Selma Lagerlöf ‹làaġërlööv›, Selma. - Scrittrice svedese (Mårbacka, Värmland, 1858 - ivi 1940). Vincitrice nel 1909 del premio Nobel per la letteratura, la sua colorita opera epico-narrativa è quasi tutta ispirata alle tradizioni popolari del nativo Värmland e alla vita di quell'aristocrazia provinciale colta ... Halldór Kiljan Laxness Laxness ‹làksnes›, Halldór Kiljan. - Pseudonimo dello scrittore islandese H. K. Guđjónsson (Reykjavík 1902 - ivi 1998). Fra i massimi esponenti della sinistra islandese, introdusse nel suo paese i più avanzati orientamenti spirituali e artistici dell'Europa moderna. Raggiunse la fama con una serie di ...
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Altri risultati per UNDSET, Sigrid
  • Undset, Sigrid
    Enciclopedia on line
    Scrittrice norvegese (Kalundborg, Danimarca, 1882 - Lillehammer 1949). Fu a Roma nel 1909, si convertì al cattolicesimo (1925) e fu insignita del Premio Nobel nel 1928. Decisa avversaria del nazismo fin dall'origine (1933) riparò in Svezia e poi negli Stati Uniti (1940) per far ritorno in patria solo ...
  • UNDSET, Sigrid
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (XXXIV, p. 673) Scrittrice norvegese, morta a Lillehammer il 10 giugno 1949
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