LEWERENTZ, Sigurd
Architetto svedese, nato a Bjärtrȧ il29 luglio 1885, morto a Lund il 29 dicembre 1975. Grazie a una straordinaria longevità creativa ha attraversato, con le sue opere, tutte le fasi del modernismo scandinavo: ''realismo nazionale'', ''classicismo nordico'', ''funzionalismo'', ''nuovo realismo'', International Style, ''empirismo''. Ma si tratta di adesioni solo parziali, originate da una posizione singolare, rivolta ai problemi eterni dell'architettura e all'impegno quotidiano della costruzione, in un'intensa oscillazione tra sentimento e ragione, prassi antiretorica e formalismo intellettuale.
Il risultato è, sempre, autentica architettura: radicata ai luoghi e ai tempi, ma, al tempo stesso, senza né luogo né tempo. Nella sua attività non trovano posto né teoria − ha scritto pochissimo − né insegnamento, solo costruzione e progetto: architettura ''di bottega'', nel senso più alto.
Comincia a lavorare in proprio attorno al 1910 dopo gli anni di formazione e di apprendistato. Disegna e realizza poco e laboriosamente ma, all'uso svedese, di tutto, dalle maniglie ai pezzi di città. A parte il nudo lirismo della sede dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale a Stoccolma (1930-32), raggiunge gli esiti più alti nelle costruzioni religiose. Qui meglio si può esprimere la sua inquieta poetica fatta, al contempo, di radicamento alla terra e di allontanamento da essa. Nel Cimitero della foresta (Stoccolma 1914-35, assieme a G. Asplund), nel Cimitero orientale di Malmö (1916-69), in tutti i suoi cimiteri, la terra è modellata a cogliere l'essenza del paesaggio scandinavo. La Cappella della Resurrezione a Enskede (1923-25) è, forse, il vertice del classicismo nordico. Solo molto più tardi acquista una meritata notorietà internazionale e proprio grazie a due chiese: San Marco, che pare quasi uscire dalla terra a Björkhagen (1956-63), e San Pietro a Klippan (1962-68), ordinata − come molte sue opere − secondo la sezione aurea. Quando muore, novantenne, è finalmente acclamato − dopo una vita appartata − come uno dei padri della moderna architettura svedese.
Bibl.: J. Ahlin, Sigurd Lewerentz, architect, Stoccolma 1987.