silicone
Polimero organico la cui catena è composta da atomi alternati di silicio e di ossigeno; gli atomi di silicio sono legati a catene laterali alchiliche o ariliche. A seconda dei gruppi organici legati al silicio si possono avere s. liquidi, solidi o semisolidi a diversa viscosità. In chirurgia plastica i s. di consistenza rigida o gommosa, dotati di grande inerzia chimica nei confronti dei tessuti viventi e repellenza all’acqua, hanno trovato impiego per sostituire o correggere strutture ossee, cartilaginee e formazioni molli, in partic. la mammella. Soprattutto in questo ultimo caso, in seguito alla segnalazione di effetti collaterali negativi, negli anni Novanta del 20° sec. sono stati adottati nei vari Paesi restrizioni e controlli, più o meno severi; in partic. la normativa italiana vieta l’uso del s. liquido (tranne che per la chirurgia vitreo-retinica), in quanto responsabile di reazioni fibrotiche del tessuto in cui viene innestato e di granulomi silicotici con formazioni di cisti multiple (siliconoma); l’uso del s. liquido nella chirurgia plastica ricostruttiva e iniettiva è proibito anche in altri Paesi (negli Stati Uniti sin dal 1977).