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SILVANI

di Giulia Giovani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)
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SILVANI

Giulia Giovani

– Famiglia di librai, tipografi ed editori musicali attiva a Bologna dal 1665 al 1726.

Marino nacque nei pressi di Rimini attorno al 1644 (sulla base del certificato di morte) dal veneziano Antonio (Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, Fondo Carrati, Genealogie, B.703, c. 97). Di lui nulla si sa fino al 1665, quando «per Marino Silvani» furono stampate a Bologna alcune musiche di Maurizio Cazzati, maestro di cappella in S. Petronio, e del di lui allievo Giovanni Battista Vitali, utilizzando il torchio e la dotazione di caratteri musicali di Cazzati stesso (Giovani, in corso di stampa). Nel 1667, distaccatosi da Cazzati, che a sua volta iniziò a stampare in autonomia, Silvani intraprese una collaborazione con l’affermato tipografo Giacomo Monti, del quale divenne il libraio di riferimento per le edizioni musicali: di almeno venticinque di esse fu anche il curatore o il dedicatore. La marca tipografica ideata da Angelo Berardi per il negozio di Silvani – un violino con il motto «UT RElevet MIserum FAtum SOLitosq[ue] LAbores» – comparve spesso nelle edizioni musicali Monti dal 1670 (Cipollone, 2010).

La collaborazione tra Monti e Silvani fu ratificata dal matrimonio di questi con la figlia di Giacomo, Elisabetta Maria: il primo figlio della coppia, Giacomo Antonio, nacque il 30 novembre 1670 (Bologna, Archivio generale arcivescovile, Registri battesimali della cattedrale, n. 123, c. 252r); seguirono Giuseppe Antonio (21 gennaio 1672), Paolo Vincenzo (8 novembre 1674), Carlo Gaetano (13 novembre 1677), Antonio Maria (5 dicembre 1679) e Diamante (data non precisata; ibid., n. 125, c. 18v; n. 127, c. 243v; n. 130, c. 274r; n. 132, c. 240v; Parrocchie di Bologna soppresse, S. Nicolò degli Albari, Morti, 35/2, II, c. 78v).

Nel 1672 Monti e Silvani chiesero congiuntamente all’assunteria dei Magistrati di Bologna il privilegio esclusivo di stampare musica, che probabilmente non ottennero (Frei, 2015); tuttavia il 6 settembre 1686 il solo Silvani ottenne dal Senato il privilegio per la stampa, vendita, importazione ed esportazione dei propri libri musicali nel territorio bolognese per quindici anni, privilegio rinnovato il 28 aprile 1701 per un altro decennio (Tavoni, 1987).

Nel 1687, alla morte di Monti, Silvani continuò a lavorare in stretta collaborazione con gli eredi, ma nel 1696 acquistò da Carlo Maria Fagnani un «capitale vivo e morto ad uso di stamparia», già appartenuto a Gioseffo Micheletti, che gli permise d’intraprendere l’attività di stampatore musicale congiuntamente a quella di libraio (Giovani, 2011, p. 20). Nello stesso anno affittò un locale sotto il portico piccolo dell’ospedale della Morte.

Per pubblicizzare la nuova attività Silvani dette alle stampe un Indice delle opere di musica sin’hora stampate in Bologna che includeva anche le edizioni realizzate da Monti, Micheletti, Fagnani (Mischiati, 1984, n. XIV, pp. 270-279); un nuovo Indice delle opere di musica apparve attorno al 1701 (n. XV, pp. 279-288). Al momento dell’acquisto del capitale, Silvani corrispose a Micheletti una piccola parte della cifra pattuita e s’impegnò a saldare il debito in cinque anni; tale debito tuttavia gravò sulle sue finanze almeno sino al 1705 (Archivio di Stato di Bologna, Atti dei notai del Distretto dei Bologna, Notaio Giacomo Bergamori, 29 marzo 1705).

Il 17 agosto 1702, vedovo da pochi mesi, Silvani convolò a nozze con Anna Maria Melluzzi (Giovani - Pasqual, in corso di stampa). Nel 1704 la stamperia fu trasferita sotto le bardate della piazza del Pavaglione e nel 1705 nella strada del Pavaglione sotto il portico delle scuole (van der Linden, 2015). In quest’ultima sede, intorno al 1707, Marino pubblicò l’ultimo suo Indice dell’opere di musica (Mischiati, 1984, n. XVI, pp. 289-298). Morto il cognato Pier Maria Monti il 29 dicembre 1709, ereditò un terzo del di lui capitale, che tuttavia non gli fu liquidato immediatamente.

Marino morì a Bologna il 24 novembre 1710. Fu sepolto nella chiesa dei chierici regolari dello Spirito Santo (Bologna, Archivio generale arcivescovile, Parrocchie di Bologna soppresse, 19/6, S. Lorenzo di Porta Stiera, Lib. Mortuorum 1699-1803, n. 1, 1699-1711, c. 94r).

Nel 1665-66 Silvani stampò opere di Cazzati e di Vitali. Dal 1667 al 1691 Marino e figli firmarono le lettere dedicatorie di venticinque edizioni stampate dai Monti, di autori bolognesi, modenesi, romagnoli, ferraresi, veneziani, nonché svariate edizioni collettanee. La produzione musicale di Marino Silvani dall’acquisto dei caratteri nel 1696 alla morte consisté in almeno settantanove edizioni (tra prime edizioni, riedizioni e ristampe), prevalentemente ma non esclusivamente di autori attivi a Bologna (Giovani, in corso di stampa).

Eredi di Marino, essendo Giacomo Antonio, Antonio Maria e Diamante già deceduti al momento della sua morte, furono Giuseppe Antonio, Paolo Vincenzo e Carlo Gaetano deputati al proseguimento dell’attività (Giovani - Pasqual, in corso di stampa).

Giuseppe Antonio (nato il 21 gennaio 1672) fu aggregato ventunenne all’Accademia filarmonica nella classe dei cantori (tenore); fu maestro di cappella nella Compagnia dei poveri (per la quale compose almeno due oratori nel 1697) e per un quarto di secolo nella basilica di S. Stefano.

In quest’ultima veste, tra il 1702 e il 1725, affidò ai torchi di casa ben quattordici libri suoi di musica da chiesa e devozionale di vario organico, dalla voce sola alle otto voci, con e senza violini, dedicati a ecclesiastici, religiosi e nobili di rango, e in due casi addirittura a un ambasciatore imperiale (le Cantate morali e spirituali op. V del 1707, offerte al principe Filippo Hercolani) e a un principe elettore (le Messe brevi concertate op. VII del 1711, offerte all’arcivescovo di Treviri, Carlo di Lorena).

Morto il padre, abbandonati gli ordini minori, Giuseppe Antonio il 20 luglio 1713 impalmò Angela Maria Rosa Garani, da cui ebbe Anna Elisabetta (1714) e Marino (1715), morto infante (van der Linden, 2015).

Suo fratello Paolo Vincenzo (8 novembre 1674-1719 ca.) fu dottore in filosofia e medicina, accademico dell’Istituto delle scienze; sposato con Maria Camilla Cavallini dall’ottobre del 1695, alla morte del padre si stabilì a Sant’Arcangelo in Romagna, dove svolse la professione medica: il grado del suo coinvolgimento nella stamperia dev’essere stato piuttosto marginale. L’altro fratello, Carlo Gaetano (13 novembre 1677-post 1726), definito in un atto processuale «copista di note musicali», aveva probabilmente già lavorato a contatto con il padre.

Per far fruttare l’eredità paterna i fratelli Silvani decisero di mantenere indiviso il capitale della bottega, riprendendo l’attività di stampa e vendita delle edizioni e spartendo spese e utili. Sebbene il lavoro in bottega fosse affidato quasi esclusivamente alle cure di Giuseppe Antonio, le edizioni furono pubblicate con la ragione «Eredi del Silvani» o «Fratelli Silvani». A causa di un litigio tra Giuseppe Antonio e Carlo Gaetano, sorto nel settembre 1714, i fratelli stabilirono di dividere in parti eguali l’eredità (Giovani - Pasqual, in corso di stampa).

Giuseppe Antonio, impossibilitato a proseguire le attività di stamperia senza la dotazione di caratteri musicali divenuti di proprietà di Carlo Gaetano, strinse un accordo con il conte Pirro Albergati Capacelli; il 12 settembre 1726 i due stipularono un contratto per formare una società (Churnside, 2012; van der Linden, 2012). Il nobile accettò di dividere con Silvani la spesa per l’acquisto di nuovi caratteri, a patto che Silvani accettasse di lavorare personalmente in bottega, contribuisse al pagamento del nuovo carattere, stampasse a prezzo di costo le musiche composte dallo stesso conte Pirro e acquistasse, alla conclusione della società, la totalità dei caratteri ordinati.

Nel 1717, prima della scadenza del contratto, la compagnia fu sciolta per l’inadempienza di Silvani nel corrispondere al conte quanto pattuito, e tra i due si aprì un contenzioso che nel 1718 portò al sequestro della stamperia, riaperta soltanto nel 1720 grazie alla dote della seconda moglie di Silvani, Vittoria Minelli, sposata nel 1719.

Rimasto di nuovo vedovo, Silvani trasferì probabilmente la bottega in via del Cane (come si legge nella riedizione de L’armonico pratico al cimbalo di Francesco Gasparini, 1722), subì poi un sequestro per morosità e nel 1724 spostò l’attività «in capo alla Piazza del Pavaglione», dove pubblicò un Indice dell’opere di musica (Mischiati, 1984, n. XVII, pp. 299-310). Ormai male in salute, il 21 luglio 1726 fece testamento, dichiarò la figlia Anna Elisabetta sua erede principale e chiese di essere sepolto in S. Petronio.

Morì il 21 ottobre 1726 nella parrocchia di S. Procolo (Giovani, 2011).

Con la ragione «Eredi del Silvani» e «Fratelli Silvani», tra il 1711 e il 1716 vennero in luce cinque opere (tra cui le Sonate op. V di Arcangelo Corelli e i Motetti op. IV di Antonio Caldara). Tra il 1716 e il 1717, per «Giuseppe Antonio Silvani» nell’ambito della società con Albergati Capacelli, furono stampate cinque edizioni. Nel 1718, con la stessa ragione ma in autonomia, Silvani stampò tre opere (Giovani, in corso di stampa).

Morto il genitore, Anna Elisabetta, nata nel 1714, fu accolta nel monastero di S. Guglielmo, dove rimase in educazione per otto anni. Nel febbraio del 1734 contrasse matrimonio con il conte Flaminio Scarselli, portando in dote il torchio e i caratteri di stampa appartenuti alla famiglia, numerose edizioni musicali e il frutto della vendita dei libri portata avanti sin dal 1727 da Francesco Canini, suo tutore legale, attraverso un Indice delle opere in musica stampato da Clemente Maria Sassi (Mischiati, 1984, n. XVIII, pp. 310-319). Nel 1734 la valutazione della dote di Anna Elisabetta fu affidata a padre Giambattista Martini e a Giuseppe (Matteo) Alberti, che stabilirono quali edizioni potessero ancora essere messe in vendita e quali andassero scartate. Al momento del matrimonio, Flaminio Scarselli vendette a Lelio dalla Volpe i caratteri musicali e le numerose edizioni invendute; queste entrarono a far parte dell’Indice delle opere di musica stampate che si vendono alla stamperia di Lelio dalla Volpe in Bologna del 1735 (Giovani, 2011; Mischiati, 1984, nn. XIXbis-XX, pp. 326-336). Si ignora la data di morte di Anna Elisabetta.

Fonti e Bibl.: A. Berardi, Ragionamenti musicali, Bologna 1681, p. 60; Defonti della celebre Accademia de’ Filarmonici di Bologna, Bologna 1764; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali italiani dal 1591 al 1798, Firenze 1984, pp. 25-29, 270-336; M.G. Tavoni, Tipografi e produzione libraria, in Produzione e circolazione libraria a Bologna nel Settecento: avvio di un’indagine. Atti del V Colloquio... 1985, Bologna 1987, pp. 91-242; B. Cipollone, S., Giovanni, Gioseffo, Antonio, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Personteil, XV, Kassel 2006, coll. 807 s.; Ead., I Monti e la stampa della musica a Bologna nel secondo Seicento, in Fonti musicali italiane, XV (2010), pp. 61-139; G. Giovani, «Un capitale vivo e morto ad uso di stamparia». Nuovi documenti sull’editoria musicale bolognese del Seicento, in Miscellanea Ruspoli. Studi sulla musica dell’età barocca, I, a cura di G. Monari, Lucca 2011, pp. 7-76; C. Churnside, Music printing in early Eighteenth-century Bologna: the case of Giuseppe Antonio S. and Pirro Albergati (1716-1717), in Fonti musicali italiane, XVII (2012), pp. 105-134; H. van der Linden, Early Eighteenth-century music type for the printer Giuseppe Antonio S., in Tipofilologia, V (2012), pp. 27-66; R. Marchi, Monti, Giacomo, in Dizionario biografico degli Italiani, LXXVI, Roma 2012, pp. 263-265; C. Frei, I tipografi romani e bolognesi di Corelli, in Arcomelo 2013. Studi nel terzo centenario della morte di Arcangelo Corelli (1653-1713), a cura di G. Olivieri - M. Vanscheeuwijck, Lucca 2015, pp. 371-391; H. van der Linden, Profit, patronage, and the cultural politics of music printing in Eighteenth-century Italy: the family and finances of Giuseppe Antonio S., in Specialist markets in the early modern book world, a cura di R. Kirwan - S. Mullins, Leiden-Boston 2015, pp. 351-369; Id., Printing music in Italy around 1700: workshop practices at the S. firm in Bologna, in The papers of the Bibliographical Society of America, 2015, vol. 109, pp. 491-532; G. Giovani, S., in Dizionario degli editori musicali italiani. Dalle origini alla metà del Settecento, a cura di B.M. Antolini, I, Pisa in corso di stampa; G. Giovani - S. Pasqual, La successione della stamperia S. ‘all’insegna del violino’: strategie e adattamenti, in Music printing and publishing in early modern Italy, a cura di L. Collarile - D. Bryant, Turnhout in corso di stampa.

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