Gentildonna, letterata (Verona 1751 - ivi 1835). Nel suo salotto convenivano letterati e scienziati, e vi si tenevano perfino esperimenti. Lasciò Ritratti d'alcuni illustri amici (1807) e Terze rime (1812). Il Parini già vecchio le diresse (1789) un sonetto e alcune lettere, in cui lo stile, come dice il Parini stesso, "tra il faceto e il galante" nasconde forse "qualche sentimento più solido e più vivo". Non è invece diretta a lei la famosa ode A Silvia dello stesso Parini.