Clementelli, Silvio
Produttore cinematografico, nato a Roma il 28 novembre 1926 e morto ivi il 4 dicembre 2001. Personalità di riferimento dell'industria cinematografica italiana, fondò nel 1964 la casa di produzione Clesi cinematografica, immettendo sul mercato più di quaranta film, molti dei quali di forte impatto culturale, con riconoscimenti ottenuti nei festival internazionali, opere concepite in numerose occasioni all'interno di una vasta rete di coproduzioni con le maggiori società europee.
Nipote di Anton Giulio e Carlo Ludovico Bragaglia, C. seguì subito il destino familiare, muovendo i primi passi nel mondo del cinema giovanissimo, già nei primi anni del secondo dopoguerra, con un impegno immediatamente visibile nel campo della produzione. Dopo una breve esperienza di aiuto regista, lavorò infatti con Carlo Ponti alla Lux Film dal 1946 al 1954, prima come assistente e poi come direttore di produzione, partecipando alla realizzazione di più di trenta film con registi come Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Pietro Germi, Alberto Lattuada. Passato alla Titanus di Goffredo Lombardo, di cui fu direttore di produzione dal 1954 al 1963, C. contribuì all'attuazione di circa cento film, per le regie, tra gli altri, di Vittorio De Sica, Federico Fellini, Sergio Leone, Dino Risi, Luchino Visconti, Valerio Zurlini, tutti significativi per i criteri di produzione seguiti, come rilevato anche dalla critica.L'anomalia di Poveri ma belli (1957) di Risi, successo cinematografico costato appena settantadue milioni di lire e girato con attori quasi esordienti, venne per es. salutata da Pietro Bianchi (in "L'illustrazione italiana", 1957, 3, pp. 15-16) come la buona strada da seguire per uscire dagli inutili gigantismi dell'industria del tempo. Carattere autonomo e rigoroso, C. fondò la sua casa di produzione, la Clesi cinematografica. Una predilezione curiosa e intelligente per film attenti a ritrarre o anticipare la società contemporanea, in particolare quella italiana, sembra aver accompagnato C. nella promozione di un'idea cinematografica priva di pregiudiziali per generi 'alti' o 'bassi', come dimostrato dalla convivenza nella Clesi di commedie brillanti e film d'autore e di denuncia. Da Malizia (1973) di Salvatore Samperi, a Conviene far bene l'amore (1975) di Pasquale Festa Campanile da un lato, da Marcia trionfale (1976) a Salto nel vuoto (1980), entrambi di Marco Bellocchio, dall'altro, per citare solo alcuni titoli, C. si rivelò produttore aperto a tutte le possibili scritture cinematografiche, alla cui evoluzione in fase produttiva partecipava in prima persona. Rilevante l'attività televisiva: tra le miniserie, notevole il riscontro internazionale di Cristoforo Colombo (1985) di Lattuada, realizzato dalla Clesi con la RAI e partner europei e statunitensi.C. fu dal 1988 al 1989 presidente dell'Unione produttori dell'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Affini), e, per un anno (1994-95), amministratore delegato dell'Istituto Luce.