MINETTI, Silvio.
– Nacque a Roma, il 4 giugno del 1896, da Tito e da Ginevra Clarice Placidi.
Compiuti gli studi di perito elettromeccanico presso l’istituto industriale di Vicenza, nel 1923 si laureò in ingegneria civile (con specializzazione in elettrotecnica) alla Scuola degli ingegneri di Roma, dove ebbe come professore Giovanni Giorgi, che lo avviò alla ricerca matematica. Fu dapprima insegnante di matematica in diverse scuole secondarie: il ginnasio di Atri (Abruzzo), l’istituto industriale Montani di Fermo, l’istituto industriale di Vicenza e l’istituto nazionale di setificio Paolo Carcano di Como. Nel dicembre 1927 fu nominato assistente alla cattedra di analisi matematica (algebrica e infinitesimale) nell’Università di Roma, della quale era titolare F. Severi, e nel 1929 ottenne la libera docenza in analisi. Ricevette una borsa di perfezionamento dell’Accademia d’Italia e soggiornò anche un semestre a Parigi, nel 1934-35. Nell’ottobre del 1939 vinse il concorso per la cattedra di analisi e fu chiamato dall’Università di Cagliari.
La vita professionale del M. fu scossa da molti contrasti con il mondo accademico, in parte dovuti alla nomina come straordinario avvenuta poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia, ma anche alla sua indipendenza di spirito e al suo temperamento, «quel suo disordine di vita, quella sua insofferenza ad ogni norma del vivere comune, quella sua sincerità estrema» (Conforto, p. 371). Ne rimane ampia traccia nel suo fascicolo personale, conservato nell’Archivio centrale dello Stato: nel 1941 ricevette una denuncia da parte del rettore dell’Università di Cagliari per «alcune irregolarità di condotta come cittadino e come insegnante», fra le quali l’uso di cocaina. La denuncia non ebbe seguito, ma ancora, nel febbraio del 1943, la Direzione generale di Pubblica Sicurezza comunicò che i servizi di polizia politica non avevano potuto accertare una presunta pubblica critica all’operato del regime da parte del M., che era iscritto al Partito nazionale fascista (PNF) dal 1932.
Dopo il bombardamento aereo di Cagliari, nel marzo del 1943 il M. si rifugiò a Roma. Nell’agosto dello stesso anno, all’indomani della caduta del fascismo, fu dispensato dal servizio dopo pareri negativi della sua facoltà e della commissione per la nomina a ordinario, che giudicò la sua produzione scientifica troppo scarsa. Nel frattempo era stato autorizzato a svolgere, dall’a.a. 1943-44, il corso di analisi a Roma. Dopo sue allegazioni sulla distruzione di alcuni lavori preparati per l’ordinariato, fu mantenuto in servizio per un biennio e, alla fine del 1946, una seconda commissione formata da M. Picone, L. Fantappiè e A. Tonolo diede parere favorevole alla sua nomina a ordinario. Pertanto nel gennaio del 1947 divenne ordinario di analisi nell’Università di Cagliari (ma con decorrenza dal 1° nov. 1944). Nel febbraio successivo fu comandato all’Università di Bari, dove rimase, ancora per comando, nell’anno accademico seguente. Infine, nell’ottobre del 1949 fu formalmente trasferito presso la cattedra di analisi di quella Università.
Le ricerche matematiche del M. riguardano la teoria delle funzioni a una variabile complessa. Egli si occupò della teoria delle trascendenti intere, dell’andamento di una funzione nell’intorno di un suo punto singolare essenziale anche non isolato e della metrizzazione delle funzioni olomorfe in un medesimo campo continue alla frontiera; questo ultimo argomento lo portò a considerare gli spazi che chiamò «olospazi», che trattò nella monografia La geometria degli olospazii e i suoi legami colle equazioni differenziali ordinarie (in Memorie della R. Acc. d’Italia, cl. di scienze fisiche, matematiche e naturali, IV [1933], pp. 483-587). Si occupò anche di alcune questioni della teoria delle funzioni di variabile reale, proponendo una generalizzazione della nozione di derivata di una funzione in un punto (Elementi della teoria delle funzioni e delle funzioni interne, Roma 1930). Fu autore di libri di testo universitari di analisi e di meccanica razionale (Esercitazioni di analisi infinitesimale: appunti di lezioni, ibid. 1937; Guida utile per superare l’esame di meccanica razionale nell’Università di Bari, Bari-Napoli 1948; Cinematica: nozioni generali e complementi, Bari 1950) e di un libro di testo per la scuola media (La matematica per la scuola media, Padova 1942).
Negli anni di Bari la salute del M. peggiorò gravemente, e inoltre subì nuovi accertamenti da parte della locale questura.
Il M. morì a Roma l’11 luglio 1951.
Nel 1932 aveva sposato Maria Luisa Cec;carelli; in seguito aveva avuto come compagna Maria Teresa Zoccali, dichiarata erede alla sua morte.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale Istruzione superiore, Professori ordinari, terzo versamento (1940-1970), b. 317, f. Minetti, Silvio; necr., in Boll. dell’Unione matematica italiana, s. 3, VI (1951), pp. 370 s. (F. Conforto); F. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell’Acc. delle scienze di Torino, cl. di scienze matematiche, fisiche e naturali, s. 4, I (1962), 1, pp. 75 s.
A. Millán Gasca