VIANELLI, Silvio
– Nacque a Parma il 16 dicembre 1910 da Francesco, impiegato alle ferrovie, e da Paola Dalle Olle, casalinga.
Una famiglia modesta che, trasferitasi a Bologna nel 1920, avviò il giovane Silvio agli studi tecnico-professionali. Qui frequentò l’istituto tecnico per perito agrimensore Pier Crescenzi, dove evidenziò qualità così marcate da fargli meritare il premio per la matematica Antonio Silvani. Un riconoscimento che gli consentì la prosecuzione degli studi all’istituto superiore di scienze economiche e commerciali, dove, nel 1933, conseguì la laurea con il massimo dei voti e la lode. Anche gli studi universitari dettero a Vianelli la possibilità di far emergere le sue non comuni qualità di studioso, conseguendo, con la tesi di laurea, il premio Guadagnini e, soprattutto, trasformando un incontro in sede di esame con il suo professore di statistica, Felice Vinci, avvenuto alla fine del primo anno di corso, in un rapporto di stima e collaborazione che si protrasse durante tutto il corso di studi e dopo la laurea (Vianelli, 2006). Fu nominato assistente volontario alla cattedra di statistica dal 1° gennaio 1934 e poi assistente incaricato alla stessa cattedra dal 27 ottobre 1935. Conseguita la libera docenza in statistica, fu incaricato dell’insegnamento di demografia generale presso la facoltà di economia e commercio di Bologna e, dal 1° novembre 1940, anche dell’insegnamento di statistica alla facoltà di giurisprudenza di Parma. Quale vincitore di concorso, fu nominato professore straordinario di statistica dal 1° dicembre 1942 presso l’Università di Palermo e quindi ordinario dal 1° novembre 1945. Dal 9 luglio 1943 al 1° giugno 1945 interruppe il triennio di straordinariato per il richiamo militare e dopo l’8 settembre 1943 partecipò all’attività partigiana sulla linea gotica a Castel d’Aiano (Bologna). Alla fine del conflitto, pur sollecitato dal Partito socialista, del quale condivideva idee e valori, non volle candidarsi alle elezioni della Costituente, preferendo il rientro più rapido possibile alla sua vita accademica.
Nonostante l’invito della facoltà di giurisprudenza della natia Parma, optò per il trasferimento a Palermo. Fu una scelta e anche una sfida, visto che sapeva benissimo cosa avrebbe trovato in Sicilia. Il bombardamento a piazza Marina del 1° marzo 1943 aveva distrutto la facoltà palermitana e, in particolare, l’istituto di statistica del quale era direttore. Iniziò quindi con una sede provvisoria, dotando l’istituto di attrezzature, personale e mezzi adeguati all’attività di ricerca statistica, che presto distinse la ritrovata struttura per qualità e rilevanza nel contesto di tutto l’ateneo palermitano. Ottenne così, nel 1947, l’istituzione di un nuovo corso di studi di statistica, diploma biennale per la formazione universitaria di statistici, allora rarissimo in Italia, che divenne presto fonte di diffusione della cultura statistica e di crescita dell’istituto da lui diretto. In pochi anni le risorse umane disponibili per l’attività di ricerca, attratte o formate direttamente nella scuola, consentirono a Vianelli di espandere la sua attività fuori dall’ambito strettamente accademico, creando il Centro regionale di ricerche statistiche (1951) che per decenni produsse rapporti di grande utilità per la conoscenza e la gestione del territorio regionale.
Fu eletto preside della facoltà di economia e commercio nell’anno accademico 1953-54, conservando tale incarico fino al 1978. Allargò quindi i suoi interessi all’intera facoltà, della quale promosse e realizzò la ricostruzione. Per un quarto di secolo, dal 1953 al 1978, lo sviluppo di strutture, attrezzature, risorse umane e finanziamenti per la vasta gamma di discipline scientifiche della facoltà di economia e commercio fu influenzato e in certi casi determinato dall’opera del preside Vianelli. Dopo aver attivato nel 1957 un centro meccanografico presso l’istituto di statistica, creò nel 1963, con il consenso dell’intero ateneo, il Centro di calcolo per la ricerca scientifica dell’Università di Palermo.
Anche l’espansione dell’offerta formativa fu ulteriormente rafforzata con l’istituzione, nel 1969, del nuovo corso di laurea in scienze statistiche ed economiche, che dette il definitivo impulso alla diffusione della cultura statistica in Sicilia. Cultura non solo diffusa, ma anche praticata e sviluppata da una platea sempre più vasta di studiosi e ricercatori che, pur orientati verso varie branche della scienza statistica ed economica, trovarono in Vianelli il loro maestro, riconoscendolo a capo di una vera e propria scuola accademica multidisciplinare.
Numerosi furono i riconoscimenti della non comune capacità di studioso di Vianelli, che gli consentirono non solo di accedere al mondo universitario, ma anche di affermarsi ed emergere nel panorama accademico italiano, come dimostrano la vittoria del premio della Reale Accademia d’Italia del 1936 per il suo primo volume di studi Problemi di dinamica economica (Bologna 1936) e del prestigioso premio Marzotto, ottenuto nel 1956 per i suoi due volumi Metodologia statistica delle scienze agrarie (Bologna 1954-1956) e conferito lo stesso anno anche a Luigi Einaudi per le scienze economiche e finanziarie.
Fu autore di quasi duecento pubblicazioni, realizzate dal 1933 al 1995 (Cusimano, 1986). La sua eclettica produzione scientifica ha abbracciato un esteso panorama disciplinare, soprattutto nelle scienze umane. Un primo rilevante contributo statistico ed economico si rileva nel già citato volume Problemi di dinamica economica dove, con una metodologia statistica innovativa, Vianelli effettuò una profonda analisi dei fenomeni economici osservati, introducendo quella visione della metodologia statistica condizionata che avrebbe esplicitato, teorizzandola, negli anni successivi. Seguì il volume Lineamenti di metodologia statistica per l’analisi economica delle serie storiche (Bologna 1946) nel quale presentava nuove metodologie e nuovi indici statistici per lo studio delle serie economiche. Quindi i due volumi di Metodologia statistica delle scienze agrarie, che rappresentarono una sintesi della conoscenza metodologica offerta dalla statistica dell’epoca, non solo per le scienze agrarie, ma più in generale per tutte le applicazioni della statistica. Dal 1961 intensificò anche la sua collaborazione con l’Ufficio studi della Cassa di risparmio Vittorio Emanuele delle Province siciliane, impegnandosi alla redazione di un articolo per ogni numero della loro rivista trimestrale Economia e credito. Produsse così circa cento articoli affrontando temi non solo economici o strettamente finanziari, ma anche demografici, sociali, psicologici, ambientali e di ricerca operativa. Negli anni Sessanta, con una scuola ormai ben nutrita di giovani allievi, Vianelli formulò alcune originali concezioni di percorsi metodologici che produssero veri e propri filoni di ricerca statistica.
Con la ricerca La misura della variabilità condizionata in uno schema generale delle curve normali di frequenza (in Statistica, XXIII (1963), 4, pp. 447-474) e con lo studio Sulle curve normali di ordine r per intervalli finiti delle variabili statistiche (in Annali della facoltà di economia e commercio, XXII (1968), 2, pp. 243-257), dette infatti avvio a numerose ricerche su vecchi e nuovi modelli teorici per le distribuzioni di frequenza. Tornò poi a riflettere anche sulla loro dinamica nel tempo e di tali riflessioni rese partecipe la comunità degli statistici con una magistrale relazione generale sul tema tenuta al convegno di Napoli nel 1981 (L’analisi delle serie temporali nello sviluppo storico e metodologico della statistica, in Analisi moderna delle serie storiche. Atti del Convegno nazionale..., Napoli... 1981, a cura di D. Piccolo, Milano 1983, pp. 27-91). È stata la visione complessiva della statistica a costituire il più prezioso contributo di orientamento e guida da lui offerto agli studiosi di statistica. Una concezione della conoscenza scientifica sostenuta nella relazione generale che la Società italiana di statistica lo aveva invitato a tenere nel 1969 su Stato e orientamenti attuali della metodologia statistica (in Atti della XXVI Riunione della Società italiana di statistica..., Firenze 1969), ribadita in Statistica e probabilità nella concezione attuale della scienze (in Studi in onore di Paolo Fortunati, I, Bologna 1980, pp. 709-763) e conclusa con una sintesi delle sue riflessioni sull’identità e il futuro sviluppo della statistica applicata in uno dei suoi ultimi lavori, Statistica e scienza della complessità (in Rivista italiana di economia, demografia e statistica, XLIV (1989), 1-2, pp. 13-65).
Alla soglia della pensione e a coronamento di una vita dedicata alla scienza, fu eletto membro dell’Accademia nazionale dei Lincei e nominato professore emerito dell’Università di Palermo. Morì a Bologna il 25 ottobre 2000.
Alla sua morte seguì il cambio di denominazione del vecchio istituto di statistica, divenuto dipartimento di scienze statistiche e matematiche e a lui intitolato.
Fonti e Bibl.: Il catalogo degli articoli pubblicati da Silvio Vianelli su Economia e credito è consultabile sul sito web dell’Università di Bologna, https://serials.unibo.it/cgi-ser/start/it/ spogli/ds-s.tcl authors=%22Vianelli%2C+Silvio% 22&language=ITALIANO (8 apr. 2020).
G. Cusimano, Presentazione, in Studi in onore di S. V., I, Palermo 1986, pp. 3-10; L. Vianelli, Uno statistico da Bologna a Palermo: ricordo di S. V., in Le nuove frontiere della scuola, XIII (2006), pp. 118-123.