SILVITE (o Silvina)
Sale potassico, (KCl) corrispondente al salgemma. Noto una volta solo come prodotto di esalazioni vulcaniche, si rinvenne in estesi giacimenti a Stassfurt nel 1839 insieme con salgemma e con sali di magnesio, specie carnallite; considerati dapprima come inutili sali da rigettare (Abraumsalze) ne venne presto riconosciuta l'importanza economica, particolarmente in agricoltura. La silvite cristallizza nel sistema cubico, e i cristalli sono o cubi o cubottaedri: grossi cristalli, però, sono rari; per lo più compare in aggregati granulari, spesso assai potenti, incolora o variamente colorata per impurezze diverse.
La sua struttura, dedotta con i raggi X, è simile a quella del cloruro di sodio (esacisottaedrico) ma per le figure di corrosione bisognerebbe metterla nella classe pentagono-icositetraedica. È certo, a ogni modo, che KCl e NaCl non sono isomorfi a temperatura ordinaria. La silvite ha peso specifico, 1,9-2,0 (1,994 se puro) con indici di rifrazione (1,490 per la luce del Na) inferiori a quelli del salgemma, fatto questo assai frequente tra corrispondenti sali di Na e K. Anche la silvite è assai permeabile alle radiazioni ultrarosse. Raramente può considerarsi d'origine primaria (v. salgemma), generalmente è secondaria, provenendo da fusione o soluzione incongruente di altri sali, specie carnallite.