BATTISTELLA, Simeone (Simone)
Nato a Rovigno intorno al 1740, è definito da P. Stancovich "architetto distinto", cioè "celebre" , "illustre", secondo il vocabolario consueto del cronista. Non son molti gli edifici e le fabbriche erette dal B., assai noto ai suoi tempi, anche se tutta la sua attività resta circoscritta entro i confini del territorio istriano. Comunque la sua opera non supera il medio livello dell'architettura veneziana del tempo. Se molto egli non costruì, ancor meno è rimasto; ma si sa che egli ebbe parte nell'edificazione del tempio ("magnifico" lo dichiara il biografo) di S Eufemia, patrona di Rovigno.
Vediamo in quel tempio, tradotta in un linguaggio che non si può dire vernacolo, ma che non è nemmeno quello illustre e fiorito della capitale lagunare, la linea del barocco veneto conservante la fondamentale ossatura rinascimentale d'un Sansovino, d'un Palladio, d'uno Scamozzi, e appena sommossa da arricciature struttive e da desinenze ornamentali: la linea insomma d'un Baldassare Longhena, che per oltre un secolo resterà normativa a Venezia e perciò anche nella sua appendice territoriale ch'è l'Istria costiera.
La critica ètuttora incapace di indicare quanto di quel tempio spetti al B. e quanto ai suoi predecessori e collaboratori. Ma sappiamo che, sempre nella natale Rovigno, è interamente sua la piccola e linda chiesetta della Madonna della Salute; una chiesetta senza spericolati voli, ovviamente, ma di un semplice e chiaro costruire che già accusa il neoclassico. Ed è di suo disegno la cisterna da lui edificata nel 1776 nella città di Pirano, che è forse il suo capolavoro non soltanto architettonico ma anche urbanistico, poiché la parte della vasca emergente dal suolo, a forma di ampio puteale coperto, e recinta da gradinate, fa da centro e da perno monumentale alla grazia rococò della piazzetta semicircolare che la circonda.
L'architetto acquistò rinomanza in quell'opera anche per l'abilità ch'egli ebbe nel consolidare la costruzione in un terreno già malsicuro e acquitrinoso. La comunità committente volle darne solenne riconoscimento collocando nella piazzetta una lapide con quest'iscrizione: "Largo sumptu iniquo solo maritimo aestu occupato". Una cisterna simile per costruzione e disegno il B. edificò nell'istriana Visinada, sei anni dopo, nel 1782. È molto lodato poi dallo Stancovich il complesso di travature e soppalchi da lui ideato per innalzare sulla snella piramide terminale del campanile di S. Eufemia la grande statua della santa, opera dei fratelli Vallani di Maniago.
Il B. morì a Rovigno nel 1800.
Bibl.: P. Stancovich, Biogr. degli uomini distinti dell'Istria, Trieste 1878, pp. 446, 461; B. Ziliotto, La cultura letter. di Trieste e dell'Istria, Trieste 1913, p. 446.