SIMEONE Stilita il Vecchio, santo
Nato a Sisan, nella Siria settentrionale, verso il 388, morto il 2 settembre 459. Fu dapprima pastore e sui 15 anni si fece monaco, menando però una vita di rigorosità così eccezionale che i suoi compagni lo giudicarono inadatto alla loro vita comune, e lo allontanarono. Ritiratosi in una capanna presso Tell Neshim, vi passò 3 anni in digiuno quasi continuo e rimanendo per penitenza quasi sempre ritto in piedi. Continuò poi queste usanze trasferendosi, verso il 420, prima sulla sommità assai stretta di una roccia del deserto, e poi in cima a colonne, di cui la prima era alta circa tre metri dal suolo, ma fu poi sostituita da altre sempre più elevate, fino a quasi venti metri; questa usanza fino allora sconosciuta, e praticata a scopo ascetico, fu imitata da altri, e dette origine all'istituzione degli stiliti, di cui questo S. si può considerare il fondatore. Questo nuovo genere di vita suscitò grande meraviglia, e moltissimi anche pagani accorrevano a visitare S., che predicava invitando alla conversione i pagani e alla penitenza i cristiani; non mancarono tuttavia osservazioni contro di essa specie da parte dei monaci della Nitria. L'imperatore Teodosio ed Eudocia ebbero per S. grande venerazione, e anche l'imperatore Leone accettò i consigli da lui comunicatigli per lettera in favore del concilio di Calcedonia.
Bibl.: I testi antichi sono raccolti in Acta Sanctorum, Gennaio I, 264 segg., e in H. Lietzmann, e H. Hilgenfeld, Das Leben des hl. S., in Texte u. Untersuch., XXXII, 4, Lipsia 1908. V. inoltre: H. Delehaye, Les saints stylites (Subsidia hagiographica, 14), Bruxelles 1923; bibliografia più antica in U. Chevalier, Répertoire des sources historiques Bio-bibliogr., II, Parigi 1907, coll. 4279-4280. Per l'arte, cfr.: K. Holl, Der Antheil der Styliten am Aufkommen der Bilderverehrung, in Philotesia P. Kleinert gewidmet, Lipsia 1907, p. 51 segg.; Dictionnaire d'archéologie chrét. et de liturgie, I, ii, Parigi 1924, col. 2381 segg.