simile
Con il valore di " somigliante ", a indicare persone che hanno le stesse caratteristiche: nelle parole di biasimo di Beatrice agli uomini che la cieca cupidigia... / simili fatti... ha al fantolino / che muor per fame e caccia via la balia (Pd XXX 140); e nelle parole di Piccarda che parla della carità che pervade le anime e non si rifiuta a un desiderio giusto, come non si rifiuta la suprema carità di Dio che vuole che tutta la corte celeste sia s. a lui (Pd III 45); ugualmente in Cv IV XII 14, XXVIII 9.
Con la connotazione di " uguale ", " analogo ", in Cv III VIII 7 nullo viso ad altro viso è simile; II XIII 21, III I 8 (due volte, di cui una contrapposto a dissimile) e 9 (due volte), IV XIII 6; Vn XIV 14 questo dubbio è impossibile a solvere a chi non fosse in simile grado fedele d'Amore; XXXVI 1 questa donna... si facea... d'un colore palido... onde... mi ricordava de la mia nobilissima donna, che di simile colore si mostrava tuttavia (ugualmente in XXII 9 4); XV 8, XXX 3, XXXIX 1 e 5; If XVI 3 s'udia 'l rimbombo / de l'acqua che cadea ne l'altro giro, / simile a quel che l'arnie fanno rombo; Pg XI 27, Pd IX 54, Rime dubbie XXIV 14. La ripetizione dà all'aggettivo notevole forza: nelle parole di Ciacco, in If VI 56 e 57 E io anima trista non son sola, / ché tutte queste a simil pena stanno / per simil colpa, dove con i due s. il dannato sembra voler ribadire " l'idea della rigorosa applicazione della giustizia distributiva " (Mattalia); e nelle parole di Virgilio (XXIII 29): Pur mo venieno i tuo' pensier tra' miei, / con simile atto e con simile faccia, / sì che d'intrambi un sol consiglio fei.
L'aggettivo vale " conforme ", in Pd IV 50 Quel che Timeo de l'anime argomenta / non è simile a ciò che qui si vede, poiché le anime si mostrano nei cieli ma non hanno qui la loro sede, e VIII 134 Natura generata il suo cammino / simil farebbe sempre a' generanti, / se non vincesse il proveder divino.
Per il valore di " siffatto ", " di tale specie ": Rime LXXXIII 107 [la leggiadria] simili beni [vita e virtù] al cor gentile accosta, perché esso è pronto a riceverli; Pg III 32 A sofferir tormenti, caldi e geli / simili corpi la Virtù dispone / che, come fa, non vuol ch'a noi si sveli; XX 78 peccato e onta / guadagnerà, per sé tanto più grave, / quanto più lieve simil danno conta; XXXII 147 simile mostro visto ancor non fue. Con significato dispregiativo, in If XI 60 nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti e simile lordura.
Come sostantivo, con valore neutro: Rime CXVI 36 La nimica figura [l'immagine della donna] ... / vaga di se medesma andar mi fane / colà dov'ella è vera, / come simile a simil correr sole, dove il verso finale ha sapore proverbiale; If IX 130, dove D. chiarisce che nella città di Dite a ogni setta di eretici sono assegnate le tombe di un reparto speciale (Simile qui con simile è sepolto); Cv I I 3 Dentro da l'uomo possono essere due difetti e impedi[men]ti... Da la parte del corpo è quando le parti sono indebitamente disposte, sì che nulla ricevere può, sì come sono sordi e muti e loro simili, e 13. Detto di astratti, in I XII 10 la ingiustizia... è odiata, sì come è tradimento, ingratitudine, falsitade, furto, rapina, inganno e loro simili, e in Rime CVI 136 sol simile è in grado, " solo ciò che è simile piace al simile ", dove si ritrova il concetto espresso in Cv III I 5 dovunque amistà si vede similitudine s'intende.
In Vn XX 5 14 (ripetuto al § 8) s. potrebbe avere, oltre al valore di sostantivo, anche valore avverbiale: E simil face in donna omo valente: cioè un uomo nobile e saggio sveglia Amore nel cuore di una donna gentile, come la bellezza femminile suscita nel cuore dell'uomo lo spirito d'Amore (v. 13).