similmente (similemente)
L'avverbio vale " in modo simile ", " in modo analogo ": in If XVIII 81, nella rappresentazione dei seduttori di donne che, sferzati dai demoni come i ruffiani, camminavano in senso opposto a loro: Del vecchio ponte guardavam la traccia / che venìa verso noi da l'altra banda, / e che la ferza similmente scaccia.
Per introdurre il secondo termine di un paragone: If III 115 Come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie, / similmente il mal seme d'Adamo / gittansi di quel lito ad una ad una, / per cenni; VII 77 e 112, Pg X 61, Pd XIII 77 e XXVI 100.
Generico valore di " allo stesso modo ", spesso con riferimento a casi analoghi precedentemente analizzati, in Cv I I 4 Dentro da l'uomo possono essere due difetti e impedi[men]ti... Di fuori da l'uomo possono essere similemente due cagioni intese, l'una de le quali è induttrice di necessitade, l'altra di pigrizia; III IX 9 conviene che lo mezzo per lo quale a l'occhio viene la forma sia sanza ogni colore, e l'acqua de la pupilla similemente; IV Le dolci rime 45 Similemente fu chi tenne impero / in diffinire errato; V 14, VIII 14, X 5, XIV 3, XX 10, XXII 12. Così ancora in Rime CI 7 Similemente questa nova donna / si sta gelata come neve a l'ombra; e Rime dubbie XXX 19 Similemente divien tutto giorno / d'uom che si fa adorno / di fama o di vertù.