similpartito
(simil-partito), s. m. (iron.) Formazione politica che vorrebbe avere la struttura e la presa sull’elettorato di un vero partito.
• Alle elezioni del 1994 [Silvio] Berlusconi stravinse. Stravinse lui, non il suo similpartito. (Giampiero Mughini, Libero, 6 agosto 2009, p. 3) • In un certo senso, dopo aver desiderato aria fresca nella politica, scopriamo che non vorremmo essere al posto di questi ragazzi appassionati e utopisti. [...] I sindaci dovranno essere meri portavoce ‒ si ricorda loro sui blog ‒ e ogni loro decisione dovrà scaturire da continue consultazioni popolari. Proibito organizzarsi in simil-partito, ma anche pretendere di fare da sé. (Stefano Menichini, Europa, 24 maggio 2012, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal confisso simil- aggiunto al s. m. partito.
- Già attestato nel Corriere della sera del 5 aprile 1992, p. 3, Politica (Maurizio Caprara).