SIMMACO
Autore di una delle antiche traduzioni greche della Bibbia, sorte dopo quella dei LXX (v. bibbia, VI, pp. 892-93). Ben poco si sa della sua vita. Secondo alcuni apparteneva alla corrente degli ebioniti (vedi), né ha autorevolezza la sola attestazione in contrario di Epifanio che S. fosse un samaritano passato al giudaismo. Si ritiene comunemente che egli fiorisse ai tempi di Settimio Severo (193-211); G. Mercati, fondandosi su una lezione della traduzione siriaca, ritenne invece fiorisse sotto Marco Aurelio (161-180). Origene ebbe fra mano, oltre alla versione del S., anche suoi commenti biblici e uno scritto di polemica ebionita contro Matteo, che S. Girolamo interpreta come un commento ebionita al detto Vangelo.
La sua versione della Bibbia mirava alla fedeltà più concettuale che verbale; abbandonando totalmente l'aderenza servile alla parola, seguita dal traduttore Aquila, e rendendosi insieme più indipendente di Teodozione dai LXX, mirava a esprimere in forma scorrevole greca il preciso concetto del testo ebraico.
I frammenti della sua versione sono riuniti in Fr. Field, Origenis hexaplorum quae supersunt, voll. 2, Oxford 1867-1875.
Bibl.: G. Mercati, L'età di S., l'interprete e S. Epifanio, Modena 1892; O. Bardenhewer, Geschichte der altkirchl. Lit., I, Friburgo in Brisgovia 1912, p. 379 segg.