SIMON (Σίμων, Simon)
2°. - Scultore bronzista di Egina, operante poco avanti la metà del V sec. a. C., ricordato da Pausania (v, 27, 2) quale autore di un cavallo con auriga facente parte del donario eretto ad Olimpia da Phormis di Mainalos, generale arcade al servizio di Gelone e Gerone.
Il donario, posto a S del Pelopion, comprendeva un gruppo analogo, di dimensioni minori, opera di Dionysios di Argo, al quale verosimilmente si contrapponeva simmetricamente. L'opera doveva conservare certa rigidezza arcaica, giacché Pausania ne parla come di lavoro mediocre. S. è stato generalmente identificato con quello menzionato da Plinio (Nat. hist., xxxiv, 90) nel terzo elenco alfabetico quale autore di un cane e di un arciere (forse un gruppo di arciere scita o cretese col cane) e con quello che nell'indice degli omonimi presso Diogene Laerzio (ii, 13, 123; cfr. Rayet, Revue d. études grecques, ii, p. 98) è detto ritrattista (ἀνδριαντοποιός).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, I, Stoccarda 1857, p. 84; J. Overbeck, Schriftquellen, nn. 437, 402; A. Furtwängler, Kleine Schriften, I, Monaco 1912, p. 84 s.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 179, s. v., n. 12; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 51; Ch. Picard, Manuel, II, 1939, p. 71; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 110; G. Lippold, Griechische Plastik, in Handbuch d. Arch., III, i, Monaco 1950, p. 98.