CABOCHE, Simon
Capopopolo parigino del sec. XV. Le lotte fra Armagnacchi e Borgognoni seguite all'assassinio del duca d'Orléans (1407), determinarono presto un vivo malcontento in Parigi per la disorganizzazione dell'amministrazione dello stato e le malversazioni dei funzionarî. L'università di Parigi, nel 1413, prese l'iniziativa per chiedere al governo di Carlo VI riforme amministrative e repressioni degli abusi. Il governo fu costretto a pubblicare il 26 maggio 1413 un'ordinanza di 258 articoli per regolare l'amministrazione. Non si riuscì però ad accontentare alcune fazioni di tendenza democratica spinta e appoggiate dal duca di Borgogna, Giovanni senza Paura: specialmente si agitavano i macellai, organizzati sotto capi energici, fra i quali troviamo Simon le Coustellier, detto Caboche, che riuscirono ad impadronirsi del governo della città, arrestando il prevosto ed altri funzionarî odiati. Il regime di terrore inaugurato dai Cabochiens determinò una reazione nella borghesia e nell'università, che si piegarono verso il partito armagnacco; i Cabochiens nella giornata del 4 agosto rimasero isolati e costretti a sciogliersi. Il duca di Borgogna fu costretto ad abbandonare Parigi e Simon Caboche, escluso con altri pochi da ogni amnistia, si rifugiò in Borgogna presso il suo protettore. Poi si perde di lui ogni traccia. L'ordinanza fu abolita nel settembre del 1413 stesso.
Bibl.: Coville, L'ordonnance Cabochienne, Parigi 1891; id., Les Cabochiens et l'ordonnance de 1413, Parigi 1888; G. Dufresne de Beaucourt, Histoire de Charles VII, Parigi 1892.