MONTFORT, Simon IV de
Come il padre Simone III conte di Montfort e di Évreux, e per Amicia sua madre, figlia di Roberto di Beaumont, anche conte di Leicester, nacque intorno al 1150; nulla si sa di lui sino al 1198, nel quale anno avrebbe partecipato con altri cavalieri francesi a una spedizione in Terrasanta; nel 1202 fu tra i baroni della quarta crociata, che si opposero alla diversione della medesima, e se ne staccò dopo la presa di Zara, per mettersi prima agli ordini del re d'Ungheria, poi passò in Palestina, deve rimase combattendo per qualche tempo. Nel 1209, in seguito alla predicazione della crociata del legato pontificio Pietro de Vaux-Cernay contro gli Albigesi, passò nella Francia meridionale (v. albigesi); si segnalò nell'occupazione delle città e terre di Raimondo Roger, visconte di Béziers, i cui tutori, come Raimondo VI conte di Tolosa, si erano rifiutati di osteggiare gli eretici; sottopose le città di Carcassona e Béziers a duro trattamento (luglio 1209) e mirò a farsi signore di quelle; le popolazioni però ripetutamente tentarono la riscossa e si appellarono al papa e ai concilî di Saint-Gilles (1210) e di Arles (1211). In loro soccorso ripresero le armi i conti di Tolosa, di Foix e di Comminges e poi anche Pietro II re d'Aragona, che invano si era interposto per la pace. Simone, pienamente vittorioso (specialmente nella battaglia di Muret, 12 settembre 1213), invase e occupò le terre degli avversarî, usando estrema violenza coi nemici. Spalleggiato dal re di Francia, che bramava di estendere sulle terre meridionali la sua alta sovranità, combatté sino a tanto che la stessa Tolosa venne in suo potere. Il Concilio lateranense, non senza vivaci opposizioni, e il re di Francia riconobbero Simone signore delle terre occupate. Ma poco appresso le popolazioni insorsero: Simone accorso a liberare Tolosa, occupata dai ribelli, vi trovò la morte sul campo; Amalrico, figlio di Simone, non seppe difendere le conquiste paterne.
S. di M. fu dai suoi lodatori esaltato come un campione della fede e uomo di grande pietà; gli avversarî lo detestarono come fanatico e crudele, di queste recriminazioni si ebbero echi vivacissimi in molte poesie di trovadori provenzali. Restano di Simone le Consuetudines, cioè gli statuti da lui dati e fatti votare dalla dieta di Pamiers (novembre 1212) per il governo dei paesi conquistati, e parte degli atti amministrativi relativi al reggimento della contea di Tolosa (Registrum Curiae) in un codice della Bibliothèque Nationale di Parigi.
Bibl.: M. Dieulafoi, La bataille de Muret, in Mémoires de l'Académie des inscritions, XXXVI, ii (1901); A. Luchaire, Innocent III, voll. 6 (vol. II: La crociata degli Albigesi), Parigi 1905-08; A. Serafini, Innocenzo III e la riforma religiosa agli inizi del secolo XIII, Roma 1917; E. Lavisse, Histoire de France, III, pp. 63-284; The Cambridge Medieval History, VI, Cambridge 1929, cap. I; H. J. Warner, The Albigesian Hersey. Its suppression by Crusade and Inquisition, Londra 1928.